Articolo pubblicato su IUA n° 10, Anno II, Novembre 2015

Che cosa fare in un’uggiosa mattina di ottobre, se la pioggia cade obliqua e incessante, spinta dal vento che scende dalle balze d’Appennino? Che fare, soprattutto, se state “passando” le acque termali e, tra una terapia e l’altra, avete già sorseggiato il caffè e letto i giornali disponibili, compresi quelli strettamente locali? Qui, a Bagno di Romagna, un’attrattiva che non ho ancor visto c’è, a dire il vero, anche se il suo nome sembra in grado di attirare più un bambino di tre o quattro anni che un uomo, e di età, qual sono… Si tratta del Sentiero degli Gnomi: indossata giacca a vento e cappello impermeabile, ne raggiungo l’imbocco, presso i giardini che costeggiano il fiume Savio.

Sull’altra riva incomincia il bosco dell’Armina, in cui vivrebbero, secondo le leggende locali, dei migranti “al contrario”, venuti qui dalle fredde terre del Nord: gli Gnomi, appunto. Alti una quindicina di centimetri, in media, e rivestiti degli abiti tradizionali cui sovrasta il cappuccio conico, come spiega un cartello multicolore, raramente si fanno vedere dagli umani che superino i dieci anni di età. Amici degli animali, ne condividono l’ambiente e cercano di proteggerli dalle malefatte degli uomini… E di animali, sul sentiero degli Gnomi, se ne vedono eccome, dal cervo alla volpe al lupo e via dicendo, solo che sono scolpiti bellamente nel legno (quasi a grandezza naturale) e colorati a meraviglia dagli artigiani locali, così come i funghi “matti” (le amanite muscarie dal bel colore rosso). E, a ogni passo, si aprono fantastiche vedute sulle casette degli Gnomi: c’è pure l’Ufficio Postale, con cassetta in cui i bimbi possono imbucare missive indirizzate allo Gnomo Bagnolo (il Gran Capo), l’edificio che ospita le udienze del Gran Consiglio gnomesco, la torre di avvistamento da cui lo gnomo Lince sorveglia il bosco, persino un’oca selvatica in volo “di trasporto gnomi”(due le stanno avvinghiati al collo). Ogni tanto, un cartello spiega con dovizia le particolarità di questo tratto del bosco dell’Armina e che cosa devono fare i piccoli visitatori per essere considerati “amici degli Gnomi”: in poche parole, amare e rispettare la Natura. In cima al sentiero, assai agevole, la radura degli Gnomi offre sedili di legno prima della ridiscesa a valle.

È un bellissimo percorso didattico, questo sentiero, che unisce gli itinerari nella natura a quelli nel mondo della fantasia: e non esiste niente di più efficace per far colpo sulla mente dei piccoli.

Ma è anche una gradevole passeggiata, a ritroso nel tempo, verso il periodo favoloso dell’infanzia, anche per noi adulti, che, sotto la pioggia, abbiamo trovato il modo di trascorrere piacevolmente un’oretta di una mattinata grigia di autunno.

Nota: Il Sentiero degli Gnomi si trova a Bagno di Romagna, provincia di Forlì-Cesena, ai confini del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, ed è liberamente percorribile in ogni giorno dell’anno.

 

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