L’orso del sole, o orso malese, unico del genere Helarctos, è un piccolo orso che vive nella foresta pluviale del Borneo, in Malesia. Il suo nome malese è basindo nan tenggil (lett. colui che preferisce sedersi in alto) cioè le sue abitudini sono stanziali, ama starsene appollaiato sugli alti rami degli alberi della foresta dove si ciba di insetti, frutta, miele ecc.
Purtroppo in questi ultimi decenni l’orso del sole è stato inserito fra le specie a rischio a causa dell’intenso bracconaggio per colpa della deforestazione selvaggia. Infatti la foresta pluviale del Borneo è una delle regioni al mondo più colpite dalla deforestazione attuata soprattutto per introdurre le coltivazioni di olio di palma. Dunque cercare di salvare l’orso del sole significa proteggerne l’habitat, la foresta, che come gli oceani, assorbe l’anidride carbonica ed aiuta a contrastare i cambiamenti climatici. Dichiarato estinto a Singapore e in Bangladesh e forse anche in Cina, questo buffo piccolo plantigrado dalla lunga lingua continua ad aggirarsi nelle foreste del Myammar ed è stato filmato in un video registrato dalle fototrappole dell’Istituto Oikos Onlus. E’ nato infatti un progetto: Conservation of the sun bear in Myammar, promosso dall’organizzazione no-profit Istituto Oikos e finanziato dalla Fondazione Segré. Le fototrappole sono uno strumento oggi ampiamente utilizzato nelle indagini sugli animali selvatici. Permettono di identificarli, conoscerne il sesso e stimarne il numero. Gli orsi del sole vengono cacciati anche per la loro carne, ma anche perché alcune parti del loro corpo, come la cistifellea, vengono considerate utili nella medicina tradizionale cinese.


L’orso dal collare, detto anche orso tibetano o orso nero asiatico o anche Orso della Luna è un mammifero carnivoro appartenente alla famiglia degli Ursidae ed è anch’esso considerato a rischio, addirittura è la specie di orso più sfruttata al mondo secondo quanto riportato da un’indagine dell’Interpool. Questo dossier sul traffico mondiale di orsi stima che questo traffico renda oltre due miliardi di dollari. E delle otto specie di orsi esistenti nel mondo, purtroppo l’orso nero asiatico è quello più ambito, sia da coloro che cercano di allevarlo sia per i bracconieri che lo cacciano e ne vendono parti del corpo.
 Gli orsi della luna sono orsi bellissimi e si chiamano così a causa dello spicchio di morbida pelliccia color crema che hanno sul torace. Sono animali schivi, si nutrono prevalentemente di foglie e amano trascorre molta parte del loro tempo sugli alberi, eppure sono animali sfortunati. Infatti è l’estrazione della bile lo scopo principale del loro sfruttamento e a questo scopo sono sorte le “fattorie della bile” nei paesi del Sud-Est asiatico, in Vietnam, in Cina, in Cambogia, In Corea del Sud.
Queste strutture sono veri e propri “lager” dove gli orsi della luna, ma anche gli orsi del sole, vengono sottoposti ad atroci sofferenze per estrarre loro la bile, una sostanza usata dalla medicina tradizionale cinese come blando antiinfiammatorio e usata anche nei dentifrici, shampoo ecc. destinati al mercato asiatico.


Una pratica crudele – I cuccioli di orso o anche esemplari adulti vengono catturati e mai rilasciati con trappole che spesso causano loro mutilazioni terribili. Poi per tutto il resto della loro vita vengono tenuti imprigionati in gabbie piccolissime di metallo dove a malapena possono girarsi e dove è impedito loro qualsiasi movimento. Le ossa si deformano, perdono i denti tentando di rosicchiare la gabbia, gli arti si atrofizzano ma purtroppo in queste terribili condizioni a volte sopravvivono molti anni. Ogni giorno vengono “munti” inserendo molto profondamente nel loro addome un catetere da cui fuoriesce la bile. Oppure si pratica chirurgicamente un foro nella loro pancia che deve restare sempre aperto e da cui esce liberamente la bile (free dripping-sgocciolamento libero) e questo discutibile metodo viene ancora considerato legale in certe aree dell’Asia. Nonostante quest’ ultima pratica venga presentata come più “umana” e sembri esteticamente più gradevole dell’applicazione di un catetere di metallo, i numerosi pareri dei veterinari e le verifiche fatte dagli animalisti delle associazioni dimostrano che questa tecnica è disumana e forse peggiore dei vecchi metodi e causa un’elevata mortalità negli allevamenti. Gli orsi continuano a soffrire e morire per il dolore inimmaginabile e per le infezioni causate da questo foro che lascia l’addome allo scoperto ed esposto alle infezioni.
Animals Asia Foundation – Jill Robinson, un’attivista britannica, nel 1998 si trovò di fronte ad un orso imprigionato in una gabbia in una fattoria della bile e da quel momento capì che la sua vita sarebbe cambiata. Infatti nello stesso anno fondò Animals Asia Foundation, e continua ininterrottamente a lottare per far chiudete queste atroci fattorie cinesi e asiatiche e salvare gli Orsi della Luna
Jill Robinson è nata a Nottingham in Inghilterra e ha sempre mostrato amore e interesse per il benessere degli animali. A partire dalla metà degli anni ’80 si trasferisce a Hong Kong dove inizia a lavorare come Consulente per l’International Found for Animal Welfare ed entra in contatto con una realtà di crudeltà perpetrate sugli animali in Cina e Corea del Sud. Nel 1991 fonda “Dott. Dog” il primo progetto di terapia assistita da animali (una sorta di pet- therapy) in Asia che si propone anche di salvare i cani randagi. Ma è nel 1993 di fronte a quella gabbia con un orso della bile imprigionato e torturato, che fa la promessa di salvarli.

All’epoca circa 10.000 orsi neri asiatici venivano detenuti in gabbie fatiscenti nelle fattorie della bile, luoghi dell’orrore che ancora esistono anche se in numero minore. A partire da quel momento Animals Asia riesce a salvare 380 orsi fra Cina e Vietnam. Ma è dopo la loro liberazione che questi orsi senza più denti, pieni di dolori e infezioni, a volte anziani e molto malati, hanno bisogno di cure e soprattutto di luoghi in cui vivere il resto della loro vita. Non possono essere reintrodotti in natura e dunque occorre costruire per loro luoghi sicuri e adatti.
La Robinson ha così istituito un centro di salvataggio per orsi a Chengdou in Cina e vari santuari in Vietnam. In questi luoghi equipe di veterinari e numerosi volontari possono operare e curare gli orsi ammalati in modo da farli recuperare, riuscire a camminare e nutrirsi. Poi guariti alla meno peggio gli orsi verranno finalmente portati a vivere nei santuari dove ci sono alberi, piccole piscine con acqua,giochi,  prati di erba dove gli animali potranno finalmente  rivedere la luce del sole.
I risultati ottenuti – Nel luglio 2000 Animals Asia firma un accordo con l’Associazione cinese per la tutela della natura, una divisione dell’Amministrazione forestale Statale. L’accordo prevede la liberazione di 500 orsi e la costruzione di centri di salvataggio, oltre alla riduzione del numero di allevamenti e un miglioramento della vita degli orsi detenuti. Esistono inoltre le alternative sintetiche al posto della bile dell’orso che dovranno essere incoraggiate da parte del governo cinese. Dall’ottobre del 2000 più di 40 allevamenti sono stati chiusi grazie ad Animals Asia. Ma come accade nel mondo occidentale dove nella ricerca si continua a giustificare l’uso della ‘vivisezione animale’ che potrebbe e dovrebbe essere sostituita da metodi incruenti e in vitro o con staminali,  anche in oriente le vecchie tradizioni sono dure a morire.
 Ma Jill è una leader instancabile e diversifica il suo impegno infatti svolge la sua opera di investigazione anche nei mercati di cani e gatti e negli zoo e parchi-safari della Cina per documentare il continuo sfruttamento degli animali. Visita ospedali e case di cura per anziani facendo pet- therapy in compagnia di Eddie, il cane che ha salvato da un mercato della carne in Cina.
Partecipa a conferenze in tutto il mondo, è una brava divulgatrice e vuole raccontare al maggior numero di persone nel mondo la realtà delle fattorie della bile.  Cura un suo blog, scrive regolarmente a giornali e riviste e viene spesso invitata dalle radio e dalle TV. La sua associazione, Animals Asia Foundation è ormai una realtà conosciuta in tutto il mondo, infatti notizie sulle sue attività si possono trovare continuamente su Internet e sulla sua pagina Facebook dove lei e i suoi collaboratori postano video e interviste. Nella pagina Facebook ‘ Animals Asia’ si possono vedere i video degli orsi liberati, conoscerli e soprattutto partecipare attivamente alle spese con donazioni e adozioni a distanza. Personalmente ho due orsi adottati, si chiamano Oscar e Tulip e durante le feste natalizie ho ricevuto le loro foto da appendere all’albero di Natale. E io ho donato loro un cesto di frutta. Inoltre possiamo ascoltare le interviste di Jill Robinson e dei suoi collaboratori.


Jill continua ad essere attiva ed entusiasta, ha ricevuto molti premi e onorificenze anche nel Regno Unito il più importante dei quali l’Eccellentissimo Ordine dell’Impero Britannico, ( Member of the Order of the British Empire)  in merito ai suoi servizi volti al benessere degli animali in Asia.
L’estrazione della bile in Vietnam – Dal 1992 il bracconaggio e la caccia dell’Orso della luna e dell’Orso del sole sono illegali in Vietnam grazie ad un Decreto ministeriale anche se esisteva ancora un’area grigia e finalmente nel settembre 2002 anche agli Orsi della Luna vengono
 ” riconosciuti” a rischio e le fattorie della bile rese illegali.  Purtroppo nelle lontane campagne questa pratica è ancora diffusa. I vietnamiti poi usano metodi ancora più crudeli come estrarre la bile dalla cistifellea con interventi chirurgici che lasciano l’animale agonizzante e morente. Gli orsi vengono drogati con una droga illegale, la Ketamina, prima di essere munti della loro bile. Nel 2005 il governo vietnamita ha firmato un impegno con Animals Asia per la graduale chiusura delle fattorie della bile. E ha permesso all’associazione il salvataggio di 200 orsi allevati ad Hanoi. Recentemente si sta firmando un accordo per chiudere tutte le fattorie presenti in Vietnam. Infatti l’approccio di Animals Asia è non giudicante ma sensibile e promuove una collaborazione con le comunità locali per trovare soluzioni sostenibili per tutte le parti interessate. Si cerca di sensibilizzare le persone e promuovere cambiamenti a livello di base. In Vietnam gli orsi vengono ceduti volontariamente o confiscati dalle autorità perché la pratica è illegale, in Cina è ancora legale perciò spesso gli orsi vengono ceduti dietro un piccolo compenso che servirà a chi li detiene per riconvertire le proprie attività.
Come è la situazione oggi? – Il ‘motto’ di Animals Asia è ” Con la gentilezza e la perseveranza in azione, nonostante i tempi lunghi, si ottengono grossi risultati” afferma Carla Marani, responsabile Italiana della Fondazione. Se davvero vogliamo cambiare, ciò è possibile, infatti in territorio cinese, dove adesso gli orsi liberati hanno trovato una casa, le persone che fino a poco prima li torturavano oggi lavorano nella riserva. Ma la situazione non è ancora risolta. Sono circa 300 gli orsi ancora chiusi in gabbia in Vietnam, in attesa di essere salvati dal loro terribile destino. Il Centro di recuopero di TamDao costruito da Jill è al completo.  A novembre 2022 sono iniziati i lavori per costruire un nuovo Santuario che sorgerà nel Parco Nazionale di Bach Ma. Ovviamente i costi per la costruzione e soprattutto per il mantenimento di tanti animali che così malridotti non potranno mai più essere reintrodotti in natura, ricade su Animals Asia. Occorre perciò che tutti noi ci ricordiamo di quanto Animals Asia ha fatto in questi anni cercando di alleviare le sofferenze di migliaia di orsi torturati dall’uomo; non dobbiamo lasciarli soli ma invece contribuire con le nostre donazioni regolari. Piccoli gesti, per noi pochi euro che possono fare la differenza fra la vita e la morte per questi disgraziati animali.

 
Fonte delle fotografie
1.Di Reinhold Möller, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=120241050
2.Di Guérin Nicolas (messages) – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=3165721
3.CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1775221
4.Di Shiv’s fotografia – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=7443937

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CC BY-NC-ND 4.0 Orsi del Sole e Orsi della Luna by L'Italia, l'Uomo, l'Ambiente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.