Articolo pubblicato su IUA n° 2, Anno IV, Febbraio 2017

Nella città di colui che il Presepe lo inventò, non stona che tutti gli anni, in periodo natalizio, venga presentata una “panoramica” di presepi provenienti da tutte le parti del pianeta, comprese quelle che con la cultura e la religione cristiana hanno poco a che vedere.

Ci troviamo a S. Maria degli Angeli, nella basilica che, come uno scrigno, racchiude la reliquia più preziosa del Francescanesimo, quella chiesetta della Porziuncola che Francesco riedificò, coi suoi primi adepti, e che rimane come segno tangibile di una fede che certamente fu granitica.

Gianni Marucelli © 2016

Lo spazio attorno è “attenzionato” dalle forze di polizia, per entrare nel piazzale antistante la chiesa bisogna passare dei controlli: un segno inequivocabile che mala tempora currunt.

Invece di entrare nella basilica, ci dirigiamo al Museo della stessa, presso il quale vi è anche il chiostro e altri locali che ospitano la mostra dei presepi, raccolti negli anni dai Francescani.

Così facendo, i frati onorano il ricordo del primo Presepe, che fu organizzato dal Santo in persona presso il paesino di Greccio (Rieti), nel 1223. Francesco era da poco tornato dalla sua “missione di pace” in Terrasanta, durante la quale era stato certamente a Betlemme; l’impressione destata in lui dal luogo della Natività fu trasferita nel ricreare, sulla base dei testi evangelici di Luca e Matteo, la location (diremmo oggi) dell’evento. In realtà, il Presepe di Greccio era molto più semplice dei successivi: il bue, l’asinello e la mangiatoia, ecco gli elementi che lo componevano.

Così ce lo descrive un discepolo di Francesco, San Bonaventura:

«I frati si radunano, la popolazione accorre; il bosco risuona di voci, e quella venerabile notte diventa splendente di luci, solenne e sonora di laudi armoniose. L’uomo di Dio [Francesco] stava davanti alla mangiatoia, pieno di pietà, bagnato di lacrime, traboccante di gioia, Il rito solenne della messa viene celebrato sopra alla mangiatoia e Francesco canta il Santo Vangelo. Poi predica al popolo che lo circonda e parla della nascita del re povero che egli […] chiama “il bimbo di Betlemme”. Un cavaliere virtuoso e sincero, che aveva lasciato la milizia e si era legato di grande familiarità all’uomo di Dio, messer Giovanni di Greccio, affermò di avere veduto, dentro la mangiatoia, un bellissimo bimbo addormentato che il beato Francesco, stringendolo con ambedue le braccia, sembrava destare dal sonno.» (Bonaventura, Legenda maior, XX).

Ma torniamo alla Mostra che stiamo visitando, che s’intitola “Un mondo di Presepi” e resterà aperta fino al 9 Gennaio. Sotto i loggiati che delimitano lo spazio aperto del Chiostro, decine e decine di teche in vetro custodiscono le rappresentazioni della Natività, rielaborate secondo le varie culture e tendenze artistiche. Le più tradizionali sono quelle che provengono dall’Italia, di cui l’esempio più affascinante lo troviamo proprio al centro del Chiostro: un presepe a grandezza naturale, che potete ammirare, assieme agli altri, ne corredo fotografico di questo articolo.

Colorati a vivaci tinte sono i Presepi provenienti dal Sud America, così come molti creati nei Paesi dell’Africa; raffinati e per noi affascinanti quelli che si riferiscono a culture dell’estremo oriente (Giappone, Cambogia ecc.) oppure delle steppe dell’Asia centrale (Kirghizistan, col Bambino ospitato in una yurta). Interessanti anche certe reinterpretazioni nord-europee (il Presepe gaelico dell’Irlanda, ad es.) o quella della Nuova Zelanda, ove tutti i personaggi sono realizzati con filo di lana.

All’interno dell’edificio sono conservati anche altri meravigliosi Presepi, più tradizionali e di grande formato, provenienti dalla Provenza (con l’esatta riproduzione, in tutti i particolari, di un borgo marinaro) e dall’Italia (Presepe leccese).

Insomma, ve ne sono davvero per tutti i gusti, e i visitatori, tra i quali non mancano i bambini, escono dalla mostra davvero affascinati. Un ultimo particolare: l’ingresso è gratuito.

Galleria fotografica – © Gianni Marucelli 2016

Share Button
Please follow and like us:

CC BY-NC-ND 4.0 UMBRIA: AD ASSISI, “UN MONDO DI PRESEPI” by L'Italia, l'Uomo, l'Ambiente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.