Articolo pubblicato su IUA n° 6, Anno IV, Giugno 2017

Dopo il più famoso “Bernina Express” che collega Tirano (Sondrio) a Saint Moritz, il trenino blu della Vigezzina, noto in Svizzera come trenino delle Centovalli, è probabilmente il treno con il percorso più suggestivo che si sviluppa, almeno in parte, nel territorio italiano. Inaugurata il 25 novembre del 1923, la linea ferroviaria a scartamento ridotto collega Domodossola alla bella cittadina di Locarno situata all’estremità settentrionale del Lago Maggiore. Approfittando del breve soggiorno sulle sponde del lago, dopo aver visitato le isole Borromee, abbiamo deciso di trascorrere una giornata diversa lasciando per poche ore le acque lacustri per addentrarci con il trenino panoramico lungo ponti sospesi nel vuoto, gole profonde, boschi di latifoglie, prati verdi che fanno da cornice sul versante italiano ai profili montuosi del parco naturale della “Valgrande”.

Sia a Locarno in Svizzera che a Domodossola in Italia, la stazione di partenza della linea ferroviaria è sotterranea ed è subito sotto la stazione della linea pubblica statale. Per percorrere l’intero tragitto di 52 chilometri con il biglietto turistico si spendono 25 franchi svizzeri pari a 22,96€ fra andata e ritorno. Alcune corse vengono effettuate con un treno panoramico come quello delle nostre foto ed allora il controllore a bordo ti chiede 1,50€ aggiuntivi. Li paghiamo volentieri perché il viaggio ci entusiasma e ci fa piacere notare come i vagoni siano stati costruiti in Italia. Rendiamo merito alla tecnologia nostrana. La partenza dal versante svizzero avviene per alcuni chilometri in galleria ed è subito in salita. Il viaggio è reso più tranquillo dal fatto di aver appreso dal sito internet della ferrovia che il treno gode di sistemi di emergenza di massima sicurezza, con il blocco automatico di linea e scambi elettrificati automatici. Fra una galleria e l’altra (ce ne sono ben 31 lungo tutto il percorso) la bassa velocità del treno ci permette di ammirare i paesaggi e le curve molto angolate ci ci consentono di fotografare le prime carrozze del treno.

La ferrovia, caratterizzata anche da ben 83 ponti, è stata progettata a fine del 1800, e doveva servire, in un periodo di sviluppo economico, a rendere meno isolate dal resto del territorio le valli fra l’Italia e la Svizzera. Con il passare degli anni e con il mutare delle esigenze la funzione principale è divenuta inevitabilmente quella turistica ed in effetti, a farci compagnia nel nostro viaggio in una delle prime domeniche di maggio, vi erano unicamente turisti, sia italiani che stranieri. Il biglietto turistico consente al viaggiatore di potersi anche fermare in una delle 31 stazioni intermedie, per poi riprendere uno dei treni successivi. Le corse sono abbastanza frequenti e si arriva anche ad un treno ogni ora. Dal momento che la linea è a binario unico, gli scambi avvengono per lo più nelle stazioni dove il capo stazione, se presente, per fermare il treno poggia sul marciapiede un’apposita segnaletica, diversamente il macchinista, se non ha richieste per scendere da parte di uno dei passeggeri già sul treno, tira diritto.

La partenza a Locarno avviene a circa 200 mt s.l.m. mentre il punto più alto viene raggiunto a Santa Maria Maggiore, piccola località turistica italiana, che vanta poco più di 800 mt s.l.m. Se il versante svizzero è più aspro e ricco di gole profonde che sovrastano dei torrenti impetuosi, quello italiano è più boscoso e maggiormente panoramico. Ad ogni modo. lungo tutto il percorso è possibile ammirare le vette ancora innevate per via di un inizio maggio piuttosto fresco. Fra un paesaggio e l’altro, fra uno scatto fotografico ed un continuo girarsi a destra e sinistra per ricercare gli scenari più suggestivi, passano molto in fretta le quasi due ore di viaggio ed una volta arrivati a Domodossola si è già proiettati coni il pensiero al viaggio di ritorno. A conclusione della giornata poi ci si ripromette di ritornare sui vagoni del “Centovalli Express” in pieno inverno con la speranza di trovare l’intero percorso completamente innevato.

Alessio Genovese

Galleria fotografica – © Alessio Genovese 2017

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CC BY-NC-ND 4.0 PIEMONTE: IL TRENINO BLU DELLA VIGEZZINA by L'Italia, l'Uomo, l'Ambiente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.