Articolo pubblicato su IUA n° 5, Anno II, Maggio 2015

Fiumalbo © Alberto Pestelli 2007
Fiumalbo © Alberto Pestelli 2007

“La scure prendi su, Lombardo, da Fiumalbo e Frassinoro!

Così Giovanni Pascoli citò nella sua poesia La partenza del boscaiolo che fa parte della famosa raccolta I canti di Castelvecchio. Sicuramente il poeta della Cavallina storna soggiornò e rimase molto colpito da questo meraviglioso antico borgo di confine dell’Appennino Tosco-Emiliano. E così è successo anche a me anche se non vi ho mai soggiornato.

Superate le due piramidi dell’Abetone, inizia la discesa verso la terra di Modena. Sembra quasi impossibile, ma in pochi chilometri la fisionomia del territorio appare leggermente diversa. Eppure i boschi, i monti, sono gli stessi. Questione di versanti. Qui siamo nel versante emiliano e si sente l’aria della pianura padana e, anche se è abbastanza distante da qui, dell’Adriatico.

Abetone © Alberto Pestelli 2007
Abetone © Alberto Pestelli 2007

Siamo a cavallo tra Pistoia e Modena e questa differenza la si sente anche nel dialetto parlato in paese, il fiumalbino. Si differenzia molto da quelli della zona, sia che ci troviamo in Emilia, sia in Toscana: una specie di sintesi tra i due modi di parlare.

Fiumalbo, Fiumêlb in modenese, si trova in una bellissima valle alla confluenza di due torrenti: Rio Le Motte (detto anche Rio San Francesco) e il Rio dell’Acquicciola.

Fiumalbo © Alberto Pestelli 2007
Fiumalbo © Alberto Pestelli 2007

Questi due corsi d’acqua delimitano l’antico centro storico del paese.

Le sue origini sono molto antiche. Parte che nel II secolo a.C. si insediarono alcune popolazioni di stirpe ligure e celtiche.

Bisogna attendere molti secoli per avere le prime notizie scritte su Fiumalbo. Nella prima metà dell’anno 1000 ci fu il passaggio della “Rocca che si chiama Fiumalbo” in favore del vescovo Viberto di Modena. Il cedente era Bonifacio di Canossa, padre della celebre Matilde.

Il Comune di Fiumalbo si estende tra gli 800 e i 2165 metri (monte Cimone). Comprende estesi boschi di faggi e abeti nelle zone più alte e boschi di noccioli e castagni sotto i 1000 metri.

L’agricoltura e l’allevamento sono quasi del tutto spariti dal comprensorio. L’economia del paese si basa essenzialmente sul turismo per almeno 365 giorni l’anno.

Fiumalbo © Alberto Pestelli 2007
Fiumalbo © Alberto Pestelli 2007

Data la vicinanza di Fiumalbo sia all’Abetone, sia a Sestola e al Monte Cimone, le sue strutture sono attive anche nel periodo invernale.

Nella piazza centrale spicca la chiesa di San Bartolomeo Apostolo (la prima edificazione risale al 1220) che conserva due opere pittoriche importanti: la Madonna e Santi del Saccaccino e una Madonna col Redentore attribuita ad un artista sconosciuto della scuola toscana.

Nella stessa piazza si trova anche la chiesa dell’Immacolata concezione detta anche “dei Bianchi” perché sede dell’omonima confraternita. Nell’800 fu ristrutturata con la conseguente perdita degli affreschi sulle pareti. Anche in questo caso furono dipinti dal Saccaccino nel 1534.

Fiumalbo © Alberto Pestelli 2007
Fiumalbo © Alberto Pestelli 2007

La Chiesa di Santa Caterina, detta “dei Rossi” (già sede dell’omonima confraternita), si trova in una piazza adiacente a quella della cattedrale. La chiesa ospita attualmente il museo di arte sacra.

All’ingresso del centro storico del borgo, sorge l’oratorio di San Rocco. Fu costruito nel XV secolo (1418 circa) e conserva ancora i bellissimi affreschi attribuiti al solito pittore Saccaccino Saccaccini (1535).

San Rocco, Fiumalbo © Alberto Pestelli 2007
San Rocco, Fiumalbo © Alberto Pestelli 2007
Fiumalbo © Alberto Pestelli 2007
Fiumalbo © Alberto Pestelli 2007
Fiumalbo © Alberto Pestelli 2007
Fiumalbo © Alberto Pestelli 2007

Fiumalbo non è solo famosa per le sue chiese o per la vicinanza degli impianti sciistici dell’Abetone e del Cimone. È conosciuta anche per i prodotti che il territorio offre: il mirtillo nero utile anche per scopi medicinali, lamponi, more, fragole di bosco e sua maestà il fungo porcino.

Insomma, Fiumalbo è un paese da visitare assolutamente dalla mattina alla sera (se non avete molto tempo), ma se amate passeggiare e compiere escursioni, è il luogo adatto per soggiornarci qualche giorno durante le ferie in ogni periodo dell’anno.

 

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