Articolo pubblicato su IUA n° 2, Anno II, Febbraio 2015

Villa Barbarigo, Valsanzibio (Padova) - Alessandro Ghelardi © 2014
Villa Barbarigo, Valsanzibio (Padova) – Alessandro Ghelardi © 2014

Francesco Zuane Barbarigo, nobile veneziano del 1600, fece un solenne voto a Nostro Signore: se la sua famiglia fosse stata risparmiata dalla grande peste – la peste nera che imperversava a Venezia e in tutta Europa e che aveva già ucciso sua moglie Lucrezia Lion – lui avrebbe fatto un’opera grandiosa per commemorare e glorificare la grandezza di Dio.

Una volta esaudito, decise di costruire a Valsanzibio (Valsanzibio è una frazione di Galzignano Terme in provincia di Padova, N.d.C. – Nota del Coordinatore), nelle terre dove era proprietario dal 1630 dell’omonima villa, un giardino simbolico seicentesco.

La realizzazione, su disegno dell’architetto e fontaniere pontificio Luigi Bernini, avvenne tra il 1665 e il 1669. Il parco, che copre un’area di quindici ettari, contiene ben settanta statue e un complesso sistema di fontane tutte funzionanti.

Villa Barbarigo, Valsanzibio (Padova) - Alessandro Ghelardi © 2014
Villa Barbarigo, Valsanzibio (Padova) – Alessandro Ghelardi © 2014

Ho avuto la fortuna di visitare il parco monumentale di Villa Barbarigo a Valsanzibio durante un week-end trascorso alle terme in un hotel di Montegrotto. Mia moglie Sonia che, come diceva Benigni nel film “Berlinguer, ti voglio bene”, oltre al “ricreativo”, cerca sempre occasioni per il “curturale”, mi propose, tra una sauna e un bagno turco, di visitare il giardino di questa villa che è conosciuta anche con il nome di Pizzoni Ardemani, dal cognome della famiglia che ne è proprietaria da tre generazioni.

Accettai a malincuore di abbandonare per qualche ora il completo relax, però, devo dire che non me ne sono pentito affatto perché la visita è stata veramente stupenda.

Il complesso è situato in una delle valli dei Colli Euganei, la Valle di Sant’Eusebio (da cui prende il nome l’antico paesino, Valsanzibio), ad una ventina di chilometri da Padova.

Fino alla metà dell’ottocento era raggiungibile da Venezia tramite canali. Si entrava con la barca dal Padiglione di Diana, monumentale ingresso, un’elegante costruzione su cui spiccano pregevoli bassorilievi e statue, come quella di Diana-Luna, la dea della natura e degli animali selvaggi.

Villa Barbarigo, Valsanzibio (Padova) - Alessandro Ghelardi © 2014
Villa Barbarigo, Valsanzibio (Padova) – Alessandro Ghelardi © 2014

L’itinerario, che simboleggia il cammino dell’uomo verso la salvezza, prosegue entrando nel giardino fino a raggiungere l’arco di Sileno. Da qui, costeggiando la peschiera detta Bagno di Diana, la Fontana dell’Iride e la Peschiera dei Venti, si giunge al labirinto geometrico.

Questo labirinto in bosso, con un percorso di 1500 metri, rappresenta uno dei più estesi labirinti dell’epoca tuttora esistenti. È stato realizzato con seimila arbusti di bosso sempreverde. La maggior parte di queste piante sono secolari e sono state piantate tra il 1664 e il 1669 quando il giardino di Valsanzibio è stato creato e portato all’attuale fisionomia.

Gli amanti del rock di casa nostra, avranno riconosciuto nel labirinto della villa la “location” in cui i Negrita hanno interamente girato, nel 1999, il video della canzone “In ogni atomo” tratto dall’album “Negrita-Reset”

Villa Barbarigo, Valsanzibio (Padova) - Alessandro Ghelardi © 2014
Villa Barbarigo, Valsanzibio (Padova) – Alessandro Ghelardi © 2014

Usciti dal labirinto, si continua tra statue fontane e giochi d’acqua fino a trovare l’isola dei conigli, una delle poche garenne ancora esistenti.

Poi, nel giardino storico di sette ettari, si possono ammirare molti alberi secolari, piantati anche questi nel periodo sopracitato (circa il 70% delle piante odierne sono originali!)

Il Giardino di Valsanzibio è unico al mondo per la quantità di piante di bosso e per la longevità delle stesse. Molte hanno più di 350 anni.

Ci sono 40.000 metri quadrati di piante di carpino che, per lo più, formano i Viali Ombrosi. Essi sono potati in modo da creare una suggestiva galleria di foglie.

Una delle tante piante originarie del giardino è il Cipresso della California, il più vecchio esemplare della sua specie oggi presente in Europa.

Il complesso che spesso è chiamato “La Perla dei Colli Euganei”, di recente è stato giudicato il più bello d’Europa.

Devo dire, però, che questa bellezza non è pubblicizzata come meriterebbe dagli Enti di promozione turistica sia locali sia nazionali.

Si può visitare tutti i giorni da marzo a novembre, dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 14,00 al tramonto (domeniche e festività, orario continuato).

La villa, invece, si può visitare solo su prenotazione o affittata per vacanze o shooting cinema/fotografici.

Villa Barbarigo, Valsanzibio (Padova) - Alessandro Ghelardi © 2014
Villa Barbarigo, Valsanzibio (Padova) – Alessandro Ghelardi © 2014

Alessandro Ghelardi, Caldine 24 dicembre 2014

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