Le stagioni, come sappiamo, corrono e si avvicendano, prestando i loro cambiamenti all’ispirazione poetica da tempo immemore.
Eppure, nel tempo che adesso viviamo, questo scorrere è soggetto all’ira funesta (tra virgolette ma non troppo) di guerre e tormenti, e anche l’animo sensibile e ricettivo di chi scrive assorbe come una spugna i tratti dolenti del quadro che abbiamo di fronte, e prontamente tenta di riprodurlo in parole, versi o prosa, per metterlo nero su bianco, come si usa dire, ma anche, forse, per riuscire, sia pure parzialmente, a esorcizzarlo.
La ruota del tempo nel suo viaggiare perenne sta soggiornando al momento in questo quadrante, in cui molte speranze sembrano schiacciate dal peso di eventi problematici e che non esiterei a definire oscuri.
Eppure, proprio come la primavera regala segnali di vita sotto terreni ancora poco o affatto rigogliosi, così la penna di chi scrive cerca, grattando sotto la superficie, con forza e levità insieme, un campo fertile, un segno di ripresa e di bellezza.
L’impresa è ardua, difficile anche solo da immaginare, a volte, ma tra le righe anche più spesse si possono trovare nuovi germogli, un sentiero d’acqua, un riflesso azzurro del cielo che è sopra e dentro di noi.
Le poesie e il racconto scelti per questo numero offrono un quadro realistico di ciò che accade vicino e in mezzo a tutti noi, ma, tra le righe, appunto, è doveroso e giusto cercare un colore di speranza, un barbaglio di luce nuova, che possa regalarci un respiro in più, come quando siamo di fronte all’eterna bellezza di un’opera d’arte che ci viene offerta in dono e ci consola, ci abbraccia, rendendo la vita un attimo di inspiegabile immensità.
Come sempre, buone letture.
Iole Troccoli

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CC BY-NC-ND 4.0 On line il numero scaricabile de “Il Salotto” di marzo 2024 by L'Italia, l'Uomo, l'Ambiente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.