IUA n° 7, anno X, Luglio-Agosto 2023

Anche se non ti consente di soffermarti troppo a lungo in una località, la crociera è comunque un buon modo di visitare in un unico viaggio diversi posti di un unico territorio e di poter quanto meno coglierne le caratteristiche fondamentali per poi eventualmente, in futuro, decidere di ritornare, con un altro tipo di vacanza, ad approfondirne la conoscenza. Inoltre, per chi, come lo scrivente, non ama troppo volare, la formula della crociera ti consente di vedere più posti in un’unica volta senza quindi dover prendere troppe volte l’aereo. Per compiere questa vacanza abbiamo optato per il pacchetto turistico promosso da una delle due compagnie di navigazione crocieristica battenti bandiera italiana. Per evitare di fare pubblicità, in questo articolo eviteremo di fare il nome di tale compagnia anche se la vista di alcune foto postate di seguito potrebbe fornire indicazioni in tal senso. Per trasparenza, chi scrive ha svolto con questa 3 crociere e le prime due erano state effettuate con la compagnia rivale. Benché su internet vi siano diversi forum o articoli dove ci si confronta tra quale delle due sia migliore, ritengo che tale dibattito sia alquanto inutile perché le differenze sono veramente minime. Dal momento che questa rivista online è apertamente di stampo ambientalista, mi preme sottolineare come la nave, costruita in Italia pochissimi anni fa, sia alimentata a GNL (gas naturale liquefatto) che sembrerebbe avere un minore impatto ambientale sul mare. Il motivo per cui è stata scelta la compagnia di navigazione con cui è stato poi effettivamente svolto il viaggio piuttosto che l’altra è dato dal fatto che questa volta nel pacchetto acquistato in agenzia era incluso anche il volo charter da Milano Malpensa fino ad Amburgo (Germania), da qui un servizio di navetta ci ha portati, con un tempo di poco superiore ad 1h, presso il porto di Kiel dove vi era la nave ad attenderci. Va riconosciuto come l’imbarco, con tutti i suoi iter, sia avvenuto molto velocemente e così in poco tempo abbiamo ottenuto la consueta scheda che ti consente di aprire la porta della cabina ma anche di effettuare tutti i tipi di pagamento sulla nave. Per non far aumentare oltre modo il costo del viaggio ci siamo accontentati di una sistemazione in cabina esterna, ovvero in una cabina con vista mare tramite oblò ma senza balcone. Nelle due esperienze precedenti avevamo sempre pagato la cabina con oblò ma poi ci era stata assegnata una cabina con balcone, questa volta è andata diversamente ma poco cambia.

Il bello di questo tipo di crociere, che non prevedono la traversata oceanica, è che quasi tutti i giorni la nave attracca in un porto diverso e quindi si può scendere dalla nave e visitare posti diversi. La nostra prima tappa è stato il porto di Copenaghen, capitale della Danimarca. Appena scesi dalla nave abbiamo subito fatto conoscenza con una coppia originaria della Sicilia ma che da quattro anni si è trasferita per lavoro nel nord ovest della Francia. A parte la piacevolissima compagnia la presenza di queste due simpatiche persone ci è servita per ovviare al problema della lingua dal momento che io e mia moglie nono andiamo molto lontano dall’italiano e da un paio di dialetti regionali. Ciò che ci ha colpito sia in questa tappa che nelle escursioni dei giorni successivi è l’estremo ordine e la tranquillità dei posti. Sembrava sempre, sia in Danimarca che in Norvegia, di trovarsi in un giorno festivo in piena estate quando anche le nostre città italiane sono semi deserte. Un altro aspetto rilevante, in Norvegia ancora più che in Danimarca, è la notevole presenza di auto ibride se non del tutto elettriche. Mentre si camminava per strada era facile essere attratti dall’inconfondibile rumore di tali motori. Molte di queste macchine erano poi di cilindrata alta, sentore sia di un elevato tenore di vita ma anche dell’investimento dei rispettivi governi rispetto ad una ecologia green. Di seguito alcune foto di Copenaghen dove abbiamo avuto modo di visitare sia la parte moderna che quella più caratteristica e pittoresca del centro città come le case colorate lungo il canale che non dista molto dal porto dove si trova la famosa Sirenetta.

Come avrete avuto modo di capire, abbiamo optato per delle libere uscite dalla nave senza aderire alle onerose proposte della compagnia di navigazione. Per fare questo a Copenaghen abbiamo acquistato un biglietto che ci consentiva di viaggiare sia sugli autobus che sulla metropolitana del centro città. Rispetto a quest’ultima è molto moderna quella a pilota automatico che collega la zona del porto dove attraccano le navi da crociera con il centro.

Il secondo giorno di crociera è trascorso completamente in navigazione per raggiungere, il lunedì mattina, il punto più a nord del viaggio, ovvero il bellissimo fiordo di Geiranger il quale si sviluppa per diversi chilometri dentro la terra norvegese. I fiordi si sono formati dopo l’ultima grande glaciazione quando, con il disgelo, le pianure esistenti sono state invase dal rialzo della superficie del mare. In Italia l’unico fiordo esistente è quello di Furore nella costiera amalfitana. La tappa di Geiranger è stata senza dubbio quella più naturalistica di tutta la crociera. Come potete vedere dalle foto è presente una natura quasi incontaminata caratterizzata da numerose lunghe cascate, da pendii ripidi e da una folta vegetazione. Le piante sono in buona parte quelle presenti anche in Italia con una discreta presenza di betulle ed aceri. Gli abitanti del posto sono poco più di 200 ed in questa stagione sono dediti in buona parte all’accoglienza dei turisti. Sono oltre 600 le navi che ogni anno attraccano nel paese di Geiranger. Qui abbiamo fatto una impegnativa ma piacevole escursione per visitare alcune delle cascate presenti nei dintorni. Una delle più famose è quella di Storsaeterfossen dove si può addirittura entrarvi dentro un po’ come accade per gli scenari che hanno fatto da cornice a celebri colossal televisivi come Il Signore degli Anelli o l’Ultimo dei Mohicani. Se uno volesse poi approfondire alcuni aspetti legati alle leggende del posto può documentarsi sulla storia delle cascate delle sette sorelle e del pretendente.

Il martedì, dopo aver navigato per pochissime ore, la nave ha fatto sosta nel grazioso paese di Alesund che si trova proprio all’ingresso del fiordo di Geiranger. Il paese non è grande e si visita comodamente in una mezza giornata. È possibile salire diversi gradini ripidi per giungere nel punto più panoramico del paese ma considerato l’acido lattico lasciato dall’escursione del giorno prima, ci accontentiamo di un punto panoramico un po’ più basso e della vista del canale e del porticciolo.

Il mercoledì è prevista l’ultima tappa della crociera nella bellissima città di Stavanger, situata verso la Norvegia meridionale. Appena scesi dalla nave ci siamo persi tra le stradine ordinate che passano in mezzo alla parte antica della città caratterizzata da case bianche per lo più in legno. Anche qui, nonostante le dimensioni della città, sembrano molto più i turisti della nave da crociera che non gli abitanti che ci si chiede se siano tutti al lavoro o nascosti in casa. Le auto sono veramente quasi tutte elettriche. Alle 12.00 in punto tutti i telefoni cellulari sembravano essere impazziti con una suoneria mai sentita prima, per fortuna prima di scendere dalla nave eravamo stati informati di un’esercitazione a livello nazionale un po’ come sta avvenendo in questi mesi in Italia. La strana suoneria quindi non era altro che una prova di allarme in caso di emergenza nazionale. Piuttosto che dilungarmi oltre lascio la descrizione del posto alle foto postate di seguito.

Il giovedì è trascorso tutto in navigazione per poi fare nuovamente ritorno a Kiel in Germania dove la nave è attraccata intorno alle 08.00 di mattina. Mette sempre un po’ di tristezza incrociare sia al porto che all’aeroporto coloro che al contrario di te la crociera la stanno iniziando ma il ricordo dei bei posti visitati va sicuramente a compensare la malinconia. Nota sicuramente folcloristica di questa vacanza è che una volta che la nave è arrivata in Norvegia, soprattutto nelle tappe più a Nord, la notte non arriva mai ed allora ti devi dare da fare per oscurare il più possibile l’oblò della cabina per provare a dormire. Se è vero che in Norvegia sono più i giorni di pioggia di quelli di sole, allora noi siamo stati fortunati perché, a parte mezza goccia a Geiranger, non hai mai piovuto e la temperatura è stata abbastanza elevata. Buona estate a tutti i lettori!

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CC BY-NC-ND 4.0 Crociera ai fiordi norvegesi by L'Italia, l'Uomo, l'Ambiente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.