Gentili lettori, ben ritrovati ed un augurio a tutti quanti di un felice 2024. Dal punto di vista meteorologico, dopo un 2023 che ha fatto nuovamente registrare record di temperature al rialzo ed eventi estremi quali alluvioni, mareggiate e tempeste di vento, ci si augura proprio di poter vivere un anno dai connotati almeno leggermente diversi. Siamo consapevoli che il trend del riscaldamento globale non si può arrestare di punto in bianco nel giro di pochi mesi o anni e che richiede delle forti azioni a livello politico globale che ancora non sembrano essere così concrete ed attuali; ad ogni modo, anche in un contesto climatico fortemente condizionato dall’attività antropica, non è escluso di poter osservare delle configurazioni bariche differenti, in grado, per brevi periodi dell’anno, di portare a condizioni meteorologiche con trend diverse. Già negli anni passati avevamo evidenziato come il Mediterraneo sia una delle regioni più condizionate dal riscaldamento globale, proprio per via di determinate figure bariche come la presenza frequente di anticicloni sub tropicali anche nel periodo invernale.

Allo stesso tempo però avevamo anche sottolineato come tutti gli inverni il freddo ed il gelo continuano ad essere presenti all’interno del vortice polare, freddo che ha privilegiato spesso negli ultimi anni altre zone dell’emisfero nord, come le coste degli Stati Uniti orientali, il Giappone, la Turchia, etc. Le condizioni che determinano la direttrice delle colate di aria fredda possono cambiare anno per anno a seconda dei vari indici meteorologici. La situazione meteorologica dell’inverno in corso, così come abbiamo evidenziato nell’articolo del mese di dicembre, poggia su una situazione da NAO (North Atlantic Oscillation) negativa, con la tendenza quindi ad avere alte pressioni nel nord Atlantico e basse pressioni a latitudini più meridionali quali il Mediterraneo.

Sempre a dicembre, avevamo indicato la possibilità di assistere nella seconda parte del mese alle prime vere discese di aria fredda fin sull’Italia. Ciò di fatto non è avvenuto in quanto abbiamo assistito ad un temporaneo rinforzo del vortice polare dovuto a quanto avvenuto in stratosfera nel mese di novembre. Tale rinforzo sta venendo meno proprio nei primi giorni del mese di gennaio e gradualmente ritorneremo a condizioni di tempo perturbato, via via sempre più freddo, tipiche di un setting da NAO negativa o tutt’al più vicina alla neutralità. Durante il mese non sono esclusi addirittura episodi di freddo intenso e nevicate fino a bassa quota, soprattutto nelle regioni del centro-nord. Da questo punto di vista, il cambio di segno della NAO riporterà condizioni più invernali al nord che non al sud, contrariamente a quanto avvenuto negli ultimi anni quando la NAO era positiva ed avevamo assistito anche ad abbondanti nevicate fin sulle coste delle Puglia, mentre la pianura padana era a corto di precipitazioni.

Già i primi giorni dell’anno, pur in assenza di perturbazioni organizzate, il cielo si presenterà un po’ dappertutto grigio, con locali deboli piovaschi. Le temperature saranno ancora sopra le medie del periodo. Il giorno 05 assisteremo ad un netto calo dei geopotenziali nell’area mediterranea con l’arrivo, ad iniziare dalle regioni di nord-ovest e tirreniche, di una intensa perturbazione che porterà con sé un graduale abbassamento delle temperature, con nevicate nelle Alpi ed anche sulle cime dell’Appennino. Il maltempo dovrebbe protrarsi per diversi giorni e dal giorno 09 dovremmo assistere ad un ulteriore calo delle temperature, con un aumento della possibilità che si verifichino localmente nevicate a quote più basse. La tendenza per il prosieguo del mese è sempre quella di un clima invernale che non vedevamo da diverso tempo, soprattutto per continuità. Difficile ora poter indicare le previsioni nel dettaglio ma non è da escludere che il freddo continui ad essere presente per buona parte del mese, sfociando nella seconda parte anche in un evento meteorologico importante con possibili nevicate diffuse. Tutto ciò in quanto il vortice polare dovrebbe mantenersi debole e disturbato per tutto il mese, consentendo appunto frequenti discese di aria fredda alle basse latitudini.

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CC BY-NC-ND 4.0 Le previsioni meteo del mese di Gennaio 2024 by L'Italia, l'Uomo, l'Ambiente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.