In questo numero
pagina 3
Editoriale a cura di Gianni Marucelli
pagina 5
Pillole di Meteorologia – Le previsioni di Novembre 2023 – a cura di Alessio Genovese
pagina 8
Il contributo delle foreste alla decarbonizzazione – di Gabriele Antonacci
pagina 21
Il castello di Montecchio Vesponi – di Carmen Ferrari & Gianni Marucelli
pagina 26
Una grande sovrana per la terra sarda: Eleonora d’Arborea – di Maria Paola Romagnino
L’editoriale del direttore: UNA DOMANDA A VITTORIO FELTRI
I segni vitali della Terra sono peggiorati al di là di quanto l’uomo abbia mai visto, al punto da mettere in pericolo la vita sul pianeta. A rivelarlo è una coalizione internazionale di scienziati del clima, guidati da William Ripple, professore alla Oregon State University, e l’ex ricercatore post-dottorato dell’OSU Christopher Wolf. “Senza azioni che affrontino il problema alla radice del fatto che l’umanità prende dalla Terra più di quanto possa dare con sicurezza, ci stiamo avviando verso il potenziale collasso dei sistemi naturali e socioeconomici e verso un mondo con un caldo insopportabile e scarsità di cibo e acqua dolce”, dice Wolf. Pubblicato su BioScience, ‘The 2023 State of the climate report: Entering uncharted territory’ rileva che 20 dei 35 segni vitali planetari utilizzati dagli autori per tracciare il cambiamento climatico sono a livelli estremi record. Gli autori riferiscono che molti record legati al clima sono stati superati con “margini enormi” nel 2023, in particolare quelli relativi alle temperature degli oceani e al ghiaccio marino. Gli scienziati sottolineano anche la straordinaria stagione degli incendi in Canada, che ha prodotto emissioni di anidride carbonica senza precedenti.
Tutto il brano in corsivo è stato pubblicato nel sito “Nel cuore: animali e ambiente” dal quale lo riportiamo, ringraziando doverosamente per il prestito, perché è veramente importante, in quanto segnala l’aggravamento della situazione avvenuto negli ultimi anni in materia di cambiamenti climatici.
Non posso trattenermi qui dal fare una domanda, del tutto conseguente, all’illustre collega Vittorio Feltri, che qualche giorno fa, al margine di una importante trasmissione TV, dichiarava che i cambiamenti climatici sono una bufala, o giù di lì.
La mia domanda è: da dove ha appreso questa strabiliante notizia? Perché non la pubblica in prima pagina? Da quali misteriose fonti attinge il notissimo giornalista, fonti che a noi poveri Cristi sono precluse?
Ora, al di là della facile ironia, un esercizio dal quale in genere mi astengo pur essendo toscano, come si può, in pubblico, ancora sostenere cose simili? Penso a quel sant’uomo di Papa Francesco, che da anni è impegnato a richiamare i governi sulla necessità assoluta di prendere provvedimenti, per una volta collettivi, che permettano di attenuare gli effetti del climate change.
E penso, con una certa dose di amarezza, a tutti i politici che non fanno come Feltri, annuiscono pensosi quando si parla loro del rischio immenso che tutta l’umanità corre, ma poi, come amministratori della cosa pubblica, fingono di non vedere ciò che avviene, o addirittura acconsentono a comportamenti fondamentalmente dannosi (quali il taglio dei boschi, a raso o a ceduo, invece che incentivare l’avviamento ad alto fusto, cosa che permetterebbe di diminuire i gas-serra).
Un articolo che leggerete in questo numero, resoconta quanto è stato detto su questo tema in un Convegno tenutosi a Greve in Chianti nell’ottobre appena passato. Lo abbiamo sintetizzato in modo tale che sia comprensibile ai più, anche se non dotati di una competenza specifica.
Non voglio tediarvi ulteriormente. E’ il 25 ottobre, ore 14,45. Il termometro sul terrazzo della mia casa, che si trova a 400 metri di altezza, segna 22 gradi. Diversi decenni fa, in questo giorno e a quest’ora, vestito del mio cappottino autunnale, sgranocchiavo le castagne “bruciate” dopo essere uscito da scuola…
Gianni Marucelli
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