Uccidere gli animali è sempre più facile in Italia

In questo periodo, grazie all’emendamento alla legge di bilancio appena varata, tutti gli animali sono sotto il mirino dei fucili, tutto l’anno e in tutti i luoghi, perfino nelle zone urbane e nelle aree protette. Trattando in particolare di lupi e cinghiali, visto che in questo momento sono nel mirino dei mass media, cerchiamo di porci le domande determinanti che scaturiscono dalla semplice ragione.

Ambedue, cinghiali e lupi, hanno in comune l’ibridazione, ovvero quel processo che li rende diversi, né più cinghiali (ma connubio tra cinghiale e maiale) né più lupi (ma connubio tra cane e lupo). Per questo motivo, più docili, confidenti e quindi più vicini agli umani, nelle periferie delle città, nei pressi delle fattorie, nell’attraversamento delle strade, in vista delle greggi al pascolo. L’attraversamento delle strade e l’avvicinamento alle città avviene soprattutto in autunno/inverno, durante la stagione venatoria, per fuggire dai cacciatori.

CINGHIALE

L’Ispra, Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale, ha dichiarato che dal 2014 al 2021 lacaccia ha intensificato del 40% l’uccisione dei cinghiali ma… i cinghiali aumentano. Perché? Qual è il motivo. La risposta razionale sarebbe: la caccia stessa, come dichiarano gli scienziati. Perché la caccia aumenta la popolazione di cinghiali? Perché disgregando i branchi le femmine vanno in calore con anticipo e con aumento del tasso riproduttivo. Aumento della poliandria, aumento delle dimensioni medie delle cucciolate. Altra domanda. Perché vengono soddisfatti 500.000 cacciatori a cui si concede il diritto di uccidere per divertimento milioni di animali innocenti da loro stessi importati, ibridati, allevati, mentre milioni di cittadini contrari alla caccia, restano totalmente inascoltati? Perché il silenzio dell’informazione sull’industria delle armi leggere, che è la prima in Europa e seconda al mondo dopo quella degli USA, mentre dietro le quinte di un teatro ben organizzato, lavorano i potenti armieri? In ogni stagione venatoria vengono rendicontate dalle associazioni, oltre 100 vittime umane. In quella del 2022/2023 sono morte 52 persone e ferite 98. Perché i mass media non parlano di queste vittime umane e degli animali domestici, con la frequenza con cui ricordano l’incidente stradale con un cinghiale o l’avvistamento di un lupo?

LUPO

Il lupo era quasi estinto in Europa a metà del secolo scorso. Ora è strettamente protetto dalla Direttiva Habitat come specie vulnerabile inserita nella lista rossa dell’IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura). Da quasi duecento anni non si hanno notizie di attacco dei lupi alle persone. Purtroppo, due aspetti dell’illegalità di noi italiani, rendono la sua conservazione di nuovo a rischio: l’ibridazione e il bracconaggio.

L’ibridazione con i cani randagi che in Italia rasentano il milione ne inquina la purezza con la perdita dell’identità genetica che, secondo il WWF, riguarda il 40% degli individui. Perché il randagismo nonostante la legge 281/91 continua a sopravvivere indisturbato? Non solo il randagismo causa l’ibridazione. Per motivi economici, esiste un traffico illegale di ibridi tra cane lupo cecoslovacco e lupo, venduti a 3000/5000 euro l’uno. Il riconoscimento di un ibrido non avviene con la sola osservazione ma con la ricerca del DNA.

Il bracconaggio che riguarda l’80% dei cacciatori, uccide ogni anno circa 300 lupi senza che nessun bracconiere venga denunciato o arrestato. I casi di condanna sono in numero irrisorio e in nessun caso l’autorità pubblica si è costituita parte civile. Perché questo rispetto dell’illegalità dei bracconieri/cacciatori? La legge biologica della capacità portante pretende che l’ecosistema sia in equilibrio con prede e predatori. Il cinghiale è la preda, il lupo il predatore, l’intervento umano lo squilibrio dell’ecosistema, l’illegalità e il sadismo delle soluzioni mortali.

Mariangela Corrieri di Gabbie Vuote

Fonte delle immagini:

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CC BY-NC-ND 4.0 I perché a cui non rispondiamo by L'Italia, l'Uomo, l'Ambiente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.