Poesia pubblicata su “Il Salotto” n° 4, anno II, Settembre 2022
D’estate mia sorella mi perseguita.
La vedo tra le onde, alle docce
sparsa tra le conchiglie
gettate a riva
dalla risacca di questo mare caldissimo
sontuoso.
É seduta in veranda davanti a me che scrivo
anche se non siamo mai state
sotto un telo verde insieme
magari a giocare a carte
aspettando un imbrunire.
Come un passaggio di nubi
si annuvola
chiede cose ma non mi invita
a uscire con lei con scuse implausibili.
Alla fine ride, inondando di luce
la mia sedia.
Non so niente della sua sparizione
l’enigma risucchiato dalla terra
non può sciogliersi mai
come i nodi tra i capelli
che mi diceva di avere poco prima
e che adesso ho anch’io
inestricabili.
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