Articolo pubblicato su IUA n° 7, Anno III, Luglio-Agosto 2016

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Dolce salire su questo monte, pur duro di costituzione fisica, che guarda occhiolando come Renzo fece con Lucia, Fuipiano valle Imagna. Una sorta di mitico Maciste ricco nelle sue membra ed ossa di dolomia, una roccia sedimentaria carbonatica costituita principalmente dal minerale dolomite, chimicamente un carbonato doppio di calcio e magnesio. Di acuto ha solo i suoi nove denti canini, per il resto si lascia accarezzare sulla sua folta chioma ricca di flora alpina, avendo un carattere di straordinaria forza e bontà. Per un buon pezzo, la costa sale con un pendio lento e continuo; poi si rompe in poggi e in valloncelli, in erte e in spianate, secondo l’ossatura del monte, e il lavoro dell’acque. Qui ci si trova come sui merli delle mura di un castello costruiti a intervalli regolari in cima alle antiche fortificazioni. Qui l’archibugio è un cannocchiale di Galileo, che punta solo lo sguardo, a tutto tondo, su di un acquerello figurativo di Wassili Kandinsky. Si vola come aquile col cuore di colomba, tale è la pace in questa valle Imagna, a dir poco serenissima come la storia la ricorda laggiù nel Borgo di Arnosto, un dì dogana della Repubblica Veneta, ed oggi un patrimonio storico-architettonico di inestimabile valore e interesse. “Qui per me si va per l’eden, per me si va nell’eterna gioia. Qui si convien lasciare ogni affanno…” Qui si sogna.

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CC BY-NC-ND 4.0 Aserrada (Monte Resegone) visto da Fuipiano valle Imagna (Bergamo) by L'Italia, l'Uomo, l'Ambiente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.