Gentili lettori, anche se a marzo dovessimo avere un periodo relativamente freddo, saremo oramai fuori tempo massimo e non si potrà più parlare di episodio invernale, bensì di freddo primaverile dal momento che, come ricordiamo spesso su questa rubrica, in meteorologia l’inverno viene considerato concluso con l’ultimo giorno di febbraio. Il fatto di essere in un anno bisestile di certo non ha regalato niente alle aspettative invernali. È pur vero che per la maggior parte delle persone un clima come quello avuto negli ultimi tre mesi va fondamentalmente bene, in quanto il freddo dà per lo più fastidio a molti e la pioggia non sempre viene ben sopportata. Se però guardiamo ai risvolti di questo trend climatico, le preoccupazioni ambientali ma anche legate all’agricoltura ed alla salute della popolazione dovrebbero coinvolgere tutti quanti. Per non rimanere nell’allarmismo, è opportuno allora prendere in considerazione le possibili vie di uscite da questa situazione climatica che vede un rialzo costante delle temperature un po’ in tutte le stagioni e piogge concentrate in pochi giorni dell’anno. Prima di tutto, intendo però premettere che se è vero che il trend è costante e volto al rialzo delle temperature, è pure vero che le singole stagioni invernali sono condizionate ancor più dalle configurazioni bariche che, collegate a vari indici e fenomeni atmosferici, possono comunque variare a distanza di anni o di decenni, indipendentemente dal global warming. Per intenderci se nella zona mediterranea nevica sempre di meno, ciò non vuol dire che in altre zone non avvenga; magari il prossimo inverno sarà differente da quanto registrato nell’ultimo decennio.

Tornando al discorso del trend climatico generale, negli ultimi anni sono uscite diverse ricerche scientifiche che ipotizzano, seppur con effetti differenti tra di loro, un possibile arresto della Corrente del Golfo.

Tale Corrente è di fatto una protuberanza della più grande circolazione termoalinica che coinvolge tutto l’Oceano Atlantico ed è poi collegata alle circolazioni marine degli altri oceani. Si chiama Corrente del Golfo perché la sua origine viene individuata in prossimità del Golfo del Messico e, costeggiando la costa orientale degli Stati Uniti, passa sotto la Groenlandia e si dirige verso la Scandinavia. Tale Corrente va intesa come un grande nastro trasportatore di acqua calda che ha la funzione o meglio la conseguenza di mitigare il clima del nord Europa. Se non ci fosse tale Corrente, per buona parte dell’inverno è ipotizzabile che gran parte dell’oceano nord atlantico e delle terre della Gran Bretagna e della Scandinavia sarebbero ricoperte di ghiaccio. E’ molti anni che si parla del rallentamento di tale nastro trasportatore ed uno studio recente ipotizza il suo completo arresto entro la fine del secolo in corso, ma probabilmente anche qualche decennio prima. Va precisato come non tutti gli scienziati siano concordi con questa previsione e soprattutto dovrebbero poi essere valutate le reali conseguenze sul clima europeo. Di certo la presenza del global warming potrebbe mitigare notevolmente le conseguenze gelide di tale evento. Il motivo di questo arresto dovrebbe essere strettamente collegato allo stesso surriscaldamento globale, che comporta lo scioglimento dei ghiacciai, soprattutto quelli della Groenlandia, che produce a sua volta l’immissione nell’oceano di una grande quantità di acqua fredda ma soprattutto dolce, che va a diminuire notevolmente il gradiente di salinità del mare. Sarà vero? Se sì, già nei prossimi anni dovremo concentrare la nostra attenzione su quanto avviene nel nord Europa, per vedere se avremo una diminuzione delle temperature proprio da questa zona. In caso affermativo potrebbe essere questa una delle strategie che la natura mette in atto per mantenere il suo equilibrio ed attuare una compensazione.

Dopo questa lunga disamina, in realtà prettamente di carattere climatico e non collegata a quanto potrà avvenire nel mese di marzo, diciamo che il primo mese primaverile dovrebbe essere fortemente dinamico. La prima decade dovrebbe far registrare pochi sbalzi di temperatura, ma vedrà una scarsa presenza del sole e precipitazioni abbastanza importanti. Le zone più colpite saranno quelle del nord e le tirreniche fino al centro-sud. In seguito, la previsione si fa molto complessa con una probabilità maggiore di una prosecuzione del tempo instabile, con temperature intorno alle medie del periodo. Esiste però una minima possibilità, ad ora con percentuali non molto elevate, che vi possa essere un’irruzione di aria fredda a colpire proprio il Mediterraneo, dal giorno 13 circa fino alla fine del mese. In tal caso si tratterebbe della prima discesa di aria fredda da un anno a questa parte. Buon mese a tutti quanti!

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CC BY-NC-ND 4.0 Le previsioni meteo del mese di marzo 2024 by L'Italia, l'Uomo, l'Ambiente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.