Quale Natale della gioia
In attesa di lieti canti
di doni sotto l’abete
nello sfavillio delle lucette?
smarrimento negli occhi
silenzio d’angoscia
nella inquieta registrazione
dello scarto tra sogno e realtà
ancora nei gelidi seminterrati
a Kiev o Mariupol
tra bombe e devastazioni
senza tregua i macelli
nell’orrida notte
tra corpi
che impassibili
si accatastano lungo le strade
quale Natale della gioia
se ragazzi impiccati
oscillano al vento
in un Iran dell’ignominia
dei mitra a sgranar pallottole
contro giovani inermi
solo in colpa di dissentire
un ‘epopea l’eroiche donne
che pur si immolano a conclamare
libertà e lor dignità
quale Natale della gioia
nelle mille contrade
della violenza
fame e disperazione
migranti in fuga feroce
senza tregua senza respiro
falcidiati da mare e scafisti
quale santo Natale
qui sotto casa
in una miseria che non si conclama
sofferta in silenzio
per fame o abbandono
senza ristori
né per l’oggi né per il domani
immersi in notte incupita
non ceda mai la speranza
per l’alba di un nuovo giorno
in questo nostro smarrito pianeta
Pietro Mastromonaco – dicembre 2022
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