Poesia pubblicata su IUA n° 2, Anno VIII, Febbraio 2021
![](https://www.italiauomoambiente.it/wp-content/uploads/2021/11/samia1.jpg)
Ognuno ha un sogno
nel proprio cassetto
da inseguire la sera
accantonato di giorno
un sogno non può turbare la vita
nelle ordinarie scansioni
nel proseguo usuale del tempo
A te Samia
il sogno ti correva nel sangue
ti ha lanciato sul mare
attraverso i deserti
le sabbie roventi
nell’orrore delle violenze
nelle ossessioni di morte
l’occhio e l’anima catapultati
a un approdo liberatorio
a un sorriso di vita
ti vedevi
in corsa allo stadio di Londra
per un’ovazione
tra i drappi delle nazioni
come a Pechino
nella gioia della tua partecipazione
un sogno incarnato
non più smarrita a fuggire
a rattrappirti nella boscaglia
a celarti agli sguardi feroci
a scansare il crepitio delle pallottole
o il micidiale machete
allucinazione
nel pesante barcone
un sole furente
il sole della maledizione
a rinsecchire le carni
a prosciugare la bocca
il tempo soccombe allo spazio
nel dilagare azzurro di cielo e di mare
sterminata prigione senza le sbarre
un grido
un grido prorompe a più gole
forse una striscia di terra
laggiù laggiù
labile tra tenui vapori
anche lo scafista pare asserire
il mercante di vita e di morte
tutti come risorti
a tendere le braccia
a ringraziare il Signore
per il sogno avverato
non lontano ormai l’approdo
la conclusione di un percorso
della speranza e della follia
d’un tratto traballa il barcone
si piega
le urla dello scafista
le urla di tutti
un solo urlo
quello del terrore e della disperazione
si capovolge il barcone
in una ossessione di corpi avvinghiati
corpi che annaspano in mare
una madre solleva con le braccia il proprio bambino
anche tu Samia tra i barbagli cupi del sole
vano afferrarsi ai suoi raggi
alla luce di un sogno stroncato
anche tu scendi Samia nel gorgo nero
fluttuando colle tue vesti
scendi a raggiungere
tutti i dannati che per un sogno
in fuga da fame o stermini
rappresi in pesanti barconi
si sono spinti nell’enigma inquieto del mare
a concludersi in un infausto destino.
Per non dimenticare:
questa poesia è dedicata a Samia, la giovane atleta etiope che partecipò alle Olimpiadi di Pechino del 2008 e che, per continuare il suo sogno sportivo e sfuggire nel contempo alle disastrose condizioni del suo paese, tentò di raggiungere l’Europa, morendo annegata, tra Malta e Lampedusa, nella primavera del 2012.
A Samia Yosuf Omar by L'Italia, l'Uomo, l'Ambiente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.