Dalla mia finestra entra solo vento.

Non un passaggio d’ali, una foglia

o un ricordo d’albero che svetta

ma, a guardarle bene 

queste particelle di vento azzurro

sono una catena

e in ogni particella c’è un altro vento

in ogni particella un refolo più piccolo

come un ricciolo

o un avvertimento: non andare via.

La mia finestra è grande

entra tanto vento

una campagna che canta 

in ogni atomo di brezza.

E io saluto

mi inchino

a braccia aperte.

Iole Troccoli 27 luglio 2021

Poesia pubblicata nel supplemento “Il Salotto” n°1, Anno I, 15 Ottobre 2021

Commenti

Dalla finestra di Iole non entra solo vento e ne esce un’anima viva ed integra, che, come quel vento, contiene e rispecchia tutta la natura circostante ed oltre e sa ridarne la malia grazie all’alternarsi di termini quotidiani ad altri metaforici, di un ritmo ora disteso ora veloce. La lettura di questi versi m’ha fatto ricordare dei passi del “De Rerum Natura” di Lucrezio, poeta che come pochi altri sa coniugare l’atomismo e le sue meccaniche  leggi fisiche con l’incanto risvegliato nell’anima dalla leggiadria a volte, a volte dal sublime di certi spettacoli naturali. Questo sembrano suggerire anche i versi di Iole, davanti ai quali “mi inchino/a braccia aperte”.

Miriam

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CC BY-NC-ND 4.0 Dalla mia finestra… by L'Italia, l'Uomo, l'Ambiente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.