Articolo pubblicato su IUA n° 6, Anno III, Giugno 2016

Nebrodi

La notizia è di ieri l’altro: il Presidente del Parco Nazionale dei Monti Nebrodi, la più grande area protetta della Sicilia, è stato vittima dell’attacco di un commando mafioso, che aveva il deliberato intento di ucciderlo insieme con gli agenti di scorta. Solo l’intervento di altri due uomini della forze dell’ordine, che seguivano casualmente dappresso l’auto dove si trovava Giuseppe Antoci e che hanno ingaggiato un conflitto a fuoco con i criminali, è riuscito a salvarlo.

La ragione dell’attentato è stata chiarita dallo stesso Presidente, che da tempo contrasta gli interessi dei clan mafiosi a proposito dell’assegnazione di lauti fondi comunitari destinati all’attività di pastorizia, cui vaste zone del parco sono storicamente vocate. Non a caso, Antoci viaggia da tempo su una Lancia Thema blindata, che probabilmente ha contribuito a far fallire il disegno mafioso.

L’Italia, l’uomo, l’ambiente e Pro Natura, mentre esprimono la propria indignazione per il vile attentato, dichiarano la propria solidarietà al Presidente Antoci e a tutti coloro che, in Sicilia come altrove, non esitano a sfidare gli interessi criminali e a mettere a rischio la propria vita per tutelare i beni ambientali del nostro Paese.

 

Ricordiamo che il Parco dei Nebrodi tutela un’area montuosa di grande interesse naturalistico, che si spinge dall’altezza del mare fino a circa 1800 metri di quota, ricca di boschi altrove scomparsi, di acque, di endemismi botanici e di una fauna che registra la presenza di specie rare, quali il gatto selvatico, la martora, l’aquila reale. Inoltre, nel Parco si trova anche una colonia di Avvoltoi grifoni da non molto reintrodotti.

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CC BY-NC-ND 4.0 PRO NATURA: SOLIDARIETÀ AL PRESIDENTE DEL PARCO DEI MONTI NEBRODI by L'Italia, l'Uomo, l'Ambiente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.