Poesia di Chiara Sardelli pubblicata su “Il Salotto” N° 1, anno II, Febbraio 2022

Hai scelto le prime ore del mattino
il parco è disabitato
lentamente misuri le zolle di terra
lo riconosci, è il recinto dei cerbiatti
ma è tutto dismesso
la legna accatastata
e, sopra, malridotti e negletti
i contenitori dalle forme incompiute.
Allunghi una mano,
anche quello più piccolo
ti basterebbe, improvvisata olla
per rimestare i ricordi.
Mi sovviene la voce di te, babbo,
che mi passi un cartoccio caldo
ricco di cibarie
forse castagne bruciate, forse lupini.
Una folata di vento solleva la polvere
del selciato sotto i miei piedi.
Qualcosa mi suggerisce di fare fagotto.
Il tempo ha cambiato registro,
solo il presente torna imperante.
Hai scelto di nuovo
le ombre della sera si allungano
oscurando il sentiero.
Sei giunta allo spiazzato
con i pini davanti alla balera.
Distrattamente fai cessare il rullo del motore
staccando la chiave, fermi la macchina
ti rechi nel retrobottega
il postino ti dà le spalle
non hai occhi che per le tele imbrattate
stai silente, aspetti che si volti.
Intimidita, non sai se proporti,
modella sì, potrai essere scelta
con la fantasia corri e mediti
vette inusitate di poetico cantore.
Per te, desiata musa.

La poesia di Chiara Sardelli la potete leggere anche nel N° 1, Anno II, Febbraio 2022 de “Il Salotto”. Per scaricare il numero in PDF cliccate sul pulsante rosso. Se volete consultare le opere di Chiara Sardelli cliccate sul pulsante verde.

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