Articolo pubblicato su IUA n° 8, Anno II, Settembre 2015

“Internet2” di Fabio Lanari – Internet1.jpg by Rock1997 modified.. Con licenza CC0 tramite Wikimedia Commons.

Poiché il concetto di rete richiama il concetto di tecnologia e Internet sui quali non occorre spendere altre parole, mi preme richiamare l’attenzione sui concetti base di qualsiasi rete. Il termine, infatti, è ”insieme di procedure”, “cooperazione”, “sinergie” e ”collegamento”, per cui non si può andare in RETE se prima non si costruisce la vera Rete e non si creano i presupposti per la cooperazione e le sinergie.

Da più parti e in più contesti è stato ribadito il concetto che oggi non vince più chi è grosso e forte, ma chi è veloce. Per muoversi con agilità di procedure occorrono agilità di pensiero, le opportune conoscenze per sfruttare le sinergie e le esperienze in una ottica di condivisione per obiettivi a lungo termine da raggiungere attraverso i piccoli passi.

Per effettuare questo iter è fondamentale agire in cooperazione mettendo in comune le risorse, le esperienze, i prodotti, le conoscenze, le competenze per comporre un insieme che diventa la vera rete, essenziale per agire velocemente in economia di sforzi. Termini come joint venture, cordata, team building, time sharing, sono il nostro pane quotidiano

Per agire in tal senso occorre condividere la terminologia, concetti comuni condivisi: se non ci si capisce non si comunica e se non si comunica non si procede per obiettivi condivisi. È vero che ognuno è libero di muoversi in perfetta autonomia ignorando ciò che avviene intorno e non tenendo conto delle esigenze di eventuali partner, ma il contesto nel quale operiamo ci mostra sempre più che se si vogliono perseguire obiettivi rapidi e mirati la scelta obbligata della sinergia è quella premiante. Anche se in un clima di completa democrazia ben vengano gli eremiti e i solisti con quel che ovviamente tale scelta comporta.

La globalizzazione – termine diventato fastidioso – ci ricorda che utilizziamo procedure nate in India, veicolate in inglese e utilizzate ovunque nel mondo, oppure che in tempo reale assistiamo a eventi che per sempre hanno segnato la nostra storia (l’11 settembre è ormai un simbolo di questa immediatezza di partecipazione). In un tale contesto ben vengano prodotti, idee, movimenti, risorse frutto di artigianale provenienza, per organizzare cordate e cooperazioni fa risparmiare tempo, soldi, errori e soprattutto per confrontarsi socializzando.

Ci muoviamo in un contesto apparentemente omogeneo fatto di informazione e ricerca ma che denota metodi, procedure e punti di vista profondamente lontani tra di loro: biblioteche, archivi, centri documentazione, centri di ricerca, scuola e università. Il mondo della ricerca solo apparentemente sembra parlare la stessa lingua (ma noi che ne siamo all’interno sappiamo quali sono le differenze tra soggettari, glossari, dizionari, thesauri che pur trattano del medesimo problema). Spesso punti di vista a volte quasi diametrali tra loro e che necessitano ponti, legami e correlazioni per evitare di creare fratture e quel che è peggio mancanza di comunicazione: senza di questa oggi non si può procedere in questo terreno delicato e pieno di trappole. Occorrono buon senso, lungimiranza e rispetto, alla base di qualsiasi progetto che abbia obiettivi mirati, metodi condivisi e verifiche programmate in un’ottica di pari dignità e pari responsabilità, in tempi possibilmente brevi.

Coordino da oltre quindici anni un gruppo operante nel settore della terminologia che si avvale delle conoscenze ed esperienze di autori, editori, bibliotecari, insegnanti e ricercatori e ovviamente utenti. Questo gruppo sta marciando bene forse anche perché è spontaneo e si basa sulle esigenze vissute, sulle esperienze condotte in uno spirito di totale compartecipazione, per il raggiungimento di un comune fine.

Da altrettanti anni coordino un gruppo teatrale amatoriale che oggi sta lavorando su piazze diverse e che si chiama Giullari e menestrelli, anche per citare la libertà del giullare che può dire anche al sovrano quel che pensa, ma che si muove agilmente tra le varie località e in ambienti completamente diversi. Case, scuole, carceri, residenze assistite, dove si usa la fantasia e la cultura, la musica e l’improvvisazione, ma soprattutto il cuore e la partecipazione, senza i quali nessun intrattenimento avviene. Come dice Shakespeare… la battuta non passa solo dalla bocca dell’attore ma soprattutto dal cuore dalle emozioni dello spettatore.

Tutto avviene a costo zero, sia nel caso del Gruppo web semantico che in quello dei Giullari (se non l’ospitalità degli enti organizzatori) e una partecipazione sempre più attiva e costruttiva, ma soprattutto diversificata e varia nel tempo: il metodo è collaudato. Occorre evitare le burocrazie e muoversi per obiettivi, sfruttando i rapporti personali e professionali quali leve fondanti del buon risultato delle manifestazioni.

Il concetto di Rete, con il quale convivo ormai da oltre trenta anni, mi ha convinto che lo schema vincente è costituito da: CHIAREZZA DI OBIETTIVI, METODI VALIDI, RISORSE UMANE e TECNOLOGICHE; COOPERAZIONE; RAPPORTI INTERPERSONALI, COOPERAZIONE, AGILITA’, FLESSIBILITA’, COMPETENZE PROFESSIONALI, PROGRAMMAZIONE DEI TEMPI, VERIFICHE e ovviamente MODIFICHE NECESSARIE.

I vantaggi evidenti. Ci si diverte con facilità e cultura, creatività e fantasia e oggi ci si sta muovendo su varie piazze quali Borgo San Lorenzo, Firenze, Nicola di Ortonovo (La Spezia), Rimini, e forse altre città. Servono solo disponibilità, tempi, flessibilità e reti umane.

http://gruppowebsemantico.blogspot.it   http://libronelbicchiere.blogspot.it

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