Articolo pubblicato su IUA n° 5, Anno II, Maggio 2015
È una delle più belle “cartoline” della Toscana, quella che mostra il semicerchio verdazzurro del Golfo di Baratti (LI), orlato di pinete, sui cui affacciano le tombe a tholos della necropoli etrusca di Populonia.
Qui, un tempo lontano, ormeggiavano le navi dalle vele quadre che portavano il minerale ferroso dall’Elba. Le fornaci del popolo dei Rasenna tramutavano poi il materiale nella più preziosa e tecnologica delle sostanze che all’epoca si poteva concepire… Non tutti sanno che gli scarti della lavorazione del ferro hanno stazionato per più di due millenni in questo luogo, per poi venire riciclati, da parte delle moderne industrie, nel corso della prima guerra mondiale.
Dalle spiagge di Baratti la strada s’inerpica su in alto, per raggiungere gli scavi dell’acropoli dell’antica città e il borgo medievale che sorge lì presso.
Quest’ultimo è costituito da castello della famiglia Appiani, che vi dominò sei secoli fa. La Rocca quadrangolare è veramente spettacolare, rinforzata da un torrione semicircolare e da una torre centrale.
Nel piccolo abitato, le due vie parallele, ora che siamo in inverno, sono praticamente deserte: ma in estate i turisti vi verranno a cercare qualche ristorantino o i negozietti di prodotti tipici, e a dare un’occhiata anche alla chiesetta di S. Maria alla Croce, che conserva affreschi della scuola del Sodoma.
Chi lo desidera, può salire sugli spalti della Rocca, anche se il panorama più spettacolare si gode poche decine di metri prima di entrare nel borgo dall’antica porta: in un punto della strada, infatti, il Golfo appare in una visuale nuova, che lo restringe a un magico, azzurrissimo lago (vedi foto).
Dalla macchia mediterranea che attornia l’area archeologica dell’Arce (aperta con certezza solo durante i mesi primaverili ed estivi), spesso vengono ad ammusare i cinghiali, nella speranza di “rimediare” un pezzo di pane dai gitanti. Di qui, parte anche il sentiero che attraversa il promontorio e giunge fino a Piombino, una bellissima escursione che, in primavera, consigliamo a tutti coloro che amano la natura.
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