© Gianni Marucelli

Articolo pubblicato su IUA n° 6, anno X, Giugno 2023

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa riflessione del Comitato per la salvaguardia dell’ambiente del Monte Amiata

AMIATA: La Montagna Madre

L’Amiata è da sempre considerata una delle zone più affascinanti e suggestive del sud della Toscana. Ricca di biodiversità possiede uno dei bacini idrici più importanti del centro Italia che rifornisce circa 700.000 persone, acque calde e centri termali conosciuti e apprezzati in tutta Europa.  Ha 7 riserve naturali, siti di interesse regionale e comunitario nelle varie zone a tutela di aree di pregio naturalistico-ambientale. È ricoperta fino alla parte alta del cono vulcanico da una faggeta naturale tra le più significative d’Europa e sviluppato in passato una economia legata al turismo, all’artigianato, ai prodotti locali, agroalimentari. Ha attratto e continua ad attrarre visitatori e turisti non solo per le sue bellezze naturali, ma anche per la sua arte, storia, cultura, borghi medievali, rocche, castelli. Come molte montagne è una terra di grande spiritualità, che vede la presenza di monasteri, chiese, abbazie, eremi; meta di pellegrinaggio (la via Francigena). Possiede rilevanti siti archeologici dal paleolitico agli etruschi; siti di epoca romana. Definita fin dall’antichità la Montagna Madre che nutre, accoglie, ristora l’Amiata è stata apprezzata da Papi, Re, Imperatori. Era candidata in passato dalla Regione Toscana a diventare un Parco Nazionale a tutela e valorizzazione delle enormi risorse ambientali, storiche e culturali.

Le Centrali Geotermoelettriche: tra degrado e perdita di valore

Eppure l’Amiata, nonostante i forti vincoli a tutela di risorse primarie, sta subendo pesanti aggressioni. Tra le cause principali del degrado ambientale, paesaggistico e culturale vi è lo sfruttamento del vapore per la produzione di energia geotermica. Il Governatore della Regione Toscana Eugenio Giani ha espresso pubblicamente la volontà di trasformare il territorio del M. Amiata nel 2° Polo Industriale Geotermico con la conseguente realizzazione di almeno altre 20 centrali geotermiche in aggiunta alle 5 (Enel) esistenti, senza porre il limite della compatibilità ambientale e socio-economica e senza alcun coinvolgimento della cittadinanza. È ampiamente riconosciuto che lo sfruttamento della geotermia a fini elettrici presenta caratteristiche differenti in base alla natura idrogeologica del territorio e alla composizione dei fluidi geotermici estremamente inquinanti nell’area amiatina, di origine vulcanica CO2 e di metano. L’energia geotermica è un’attività estrattiva mineraria a tutti gli effetti, non rinnovabile, né pulita e il suo sfruttamento andrebbe ad alterare i già fragili equilibri del M. Amiata.  Le 5 centrali esistenti hanno già causato un forte impatto sulle risorse idriche, sulla qualità dell’aria, sulla salute, sul paesaggio.  Appare quindi evidente che la geotermia elettrica industriale non debba usufruire degli incentivi governativi a favore invece della bassa entalpia e delle energie realmente rinnovabili.

Siamo ben consapevoli della crisi energetica e dell’urgenza di uscire dal fossile, siamo altresì consapevoli della necessità di tutelare gli ecosistemi, i bacini acquiferi, la biodiversità, i boschi. I mutamenti climatici in atto ci devono indurre ad un nuovo rapporto con le risorse limitate del pianeta nell’ambito dei quali la montagna avrà un ruolo fondamentale.  Come cittadini, donne, movimenti locali e associazioni dell’Amiata, della Val d’Orcia e dell’Alta Maremma non possiamo accettare la situazione che si va a prefigurare per il nostro territorio. L’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi sono stati introdotti nella Costituzione con esplicito riferimento alle generazioni future esprimendo la volontà di tutelare i giovani e chi verrà garantendo un ambiente salubre. Questo aspetto impone di guardare lontano e di costruire scelte ambientali che possano assicurare la coesistenza tra le azioni umane e gli ambienti in cui interveniamo.  Per il M. Amiata e il suo comprensorio qualsiasi incremento dello sfruttamento geotermico a fini elettrici, sia a alta che a media entalpia, avrebbe un’azione devastante e irreversibile. 

Cinzia Mammolotti, Coordinatrice del Comitato di Salvaguardia Ambiente del M. Amiata

© Gianni Marucelli
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CC BY-NC-ND 4.0 L’insostenibilità della geotermia sul Monte Amiata by L'Italia, l'Uomo, l'Ambiente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.