La Commissione Agricoltura della Camera ha recentemente approvato una proposta di legge, presentata dalla Deputata Maria Cristina Caretta, che modifica la Legge 157 del 1992, la quale disciplina la caccia in Italia.
La proposta è assolutamente inaccettabile e viene incontro alle richieste più retrograde del mondo venatorio. Il testo della proposta di legge, ad esempio, prevede l’eliminazione della possibilità per le Regioni di limitare la caccia a specie che si trovano in condizioni di accentuata sofferenza oppure in presenza di particolari situazioni ambientali, quali incendi, siccità, ecc. Inoltre, utilizzando in modo strumentale le esigenze di tutela ambientale (!) e delle produzioni agricole, sarà possibile sparare a qualsiasi specie, anche se protetta, senza alcun limite di tempo (durante tutto l’anno, anche in orari notturni) e dappertutto, compresi i parchi e le aree urbane. Spariscono, a tale fine, i mezzi di controllo “ecologici” ed incruenti previsti dall’attuale legislazione. Si persiste a voler affidare al mondo venatorio la soluzione di quei problemi che invece proprio la loro attività ha determinato. È ormai ampiamente dimostrato, ad esempio, come la proliferazione di cinghiali che coinvolge quasi tutto il territorio nazionale, sia da imputare da un lato alle massicce immissioni effettuate negli scorsi anni, sia, soprattutto, a modalità di caccia finalizzate non al contenimento della specie, ma alla conservazione di elevate densità degli animali, tali cioè da giustificare ripetute richieste di interventi di abbattimento.
Infine, l’Ispra – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, massima autorità nazionale in campo faunistico, viene di fatto esclusa da ogni possibilità di intervento, venendo sostituita con ipotetici Istituti Regionali, posti sotto il diretto controllo del Presidente della Giunta. Quindi, di fatto, il controllore e il controllato diventano un unico soggetto.
Pensavamo, speravamo che le recenti modifiche costituzionali, che hanno visto l’inserimento della tutela degli animali nella Carta, fossero un segnale di svolta nei confronti dell’atteggiamento verso la fauna selvatica.
La Federazione Nazionale Pro Natura lancia quindi un accorato appello affinché la proposta di legge Caretta NON VENGA approvata e si intervenga, al contrario, ad adottare strategie volte a tutelare quel poco di ambiente naturale, compresa la fauna selvatica, che ancora rimane nel nostro Paese.
Con i nostri migliori saluti.
Il Segretario Generale
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