Articolo pubblicato su IUA n° 7, Anno II, Luglio-Agosto 2015

Tra tante notizie preoccupanti che provengono dal fronte ambientale, una buona, anzi ottima, fa bene al cuore. E’ stato comunicato dalle autorità competenti che non solo i due cuccioli dell’orsa Daniza (ricorderete certo la sua cattura e conseguente decesso) sono sopravvissuti all’inverno, nonostante la mancanza della madre, ma che i cuccioli nati durante i mesi più freddi, e che quindi ora hanno circa quattro mesi, sono in numero di 13-14. Un successone, probabilmente propiziato dalle temperature che non sono state mai troppo rigide. Concentrati quasi tutti nel Parco Adamello-Brenta, in Trentino, adesso i piccoli stanno cominciando, guidati dalle loro mamme, la fase di apprendistato alla vita libera. Hanno a disposizione almeno cinque mesi, prima di tornare in letargo,

per imparare a discernere le bacche e le piante commestibili (gli orsi sono prevalentemente vegetariani) e a evitare i rischi che l’esistenza in natura comporta, il primo dei quali si chiama “uomo”.

Se è estremamente difficile osservare un orso, è proprio perché l’stinto e l’addestramento avuto dai genitori lo portano a frequentare il meno possibile le zone battute dai turisti (escursionisti, cercatori di funghi ecc.). Gli orsetti rimangono con la madre per due-tre anni, fino a quando, se la fortuna lo consente, divengono adulti e se ne allontanano. In questo lungo periodo, trascorso in parte “in sonno” nelle tane, le mamme sono estremamente protettive nei loro confronti. Il consiglio è quindi il seguente: se vi capita l’insperato caso di avvistare un’orsa coi suoi cuccioli, non cercate di dar loro cibo e tenetevene ben distanti… se fosse a meno di cinquanta metri, un limite di sicurezza che è bene non superare, arretrate lentamente, senza dar sfogo a una eccessiva curiosità o, al contrario, senza cedere alla paura. È certo che un orso non attacca mai l’uomo, ma comunque una madre in apprensione potrebbe mostrare comportamenti aggressivi. È quello che è accaduto alla povera Daniza, che poi ha pagato con la vita il fatto di aver messo in fuga un cercatore di funghi, tanto curioso quanto stupido, per proteggere i propri piccoli.

Benvenuti, quindi, ai nuovi orsetti, che li attenda una lunga vita felice nei boschi e nei prati del Trentino!

 

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