Altra Farnia - © Gianni Marucelli

Sappiamo tutti quanto gli alberi e le piante in genere siano vitali per la nostra sopravvivenza, lo abbiamo imparato alle elementari, ma a quell’epoca forse eravamo troppo piccoli per comprendere appieno il concetto. Gli alberi sono in primo luogo esseri viventi, e in quanto tali “percepiscono” il mondo esterno. Sono in gradi di comunicare tra loro, attraverso gli apparati radicali. Ma, sicuramente, si accorgono anche della nostra presenza.

Conosco tante persone che abbracciano – fisicamente – gli alberi, e ne ricavano una sensazione di benessere. Io stesso ho un mio albero preferito – un grande faggio della foresta di Vallombrosa – che quando sono in zona passo a trovare, e lo abbraccio. Ogni volta sono lieto di trovarlo ancora lì, anche se è teoricamente un territorio protetto. Da qualche anno questa non è più una garanzia. Si taglia ovunque e comunque, in modo difforme da quanto prescritto e concesso. I controlli sono minimi, le sanzioni economiche per i contravventori davvero irrisorie, in confronto al profitto.

La “fame” di legname, in parte giustificata dagli eventi della guerra russo-ucraina (da lì arrivavano

molti dei nostri rifornimenti di questa materia prima) sembra tuttavia totalmente irrazionale, così come è stata non solo irrazionale, ma catastrofica, la soppressione del Corpo Forestale dello Stato. I Carabinieri Forestali fanno il loro dovere, ma hanno mansioni diverse rispetto al Corpo ormai soppresso. Credo sia sempre più impellente educare le giovani generazioni al rispetto degli alberi e delle loro consociazioni, i boschi e le foreste. Vi è stato un periodo nel quale l’educazione ambientale era ai primi vagiti, e quindi in generale poco praticata, però gli insegnanti che decidevano di insegnarla lo facevano con passione, ed erano di esempio per i colleghi. Potrei citare me stesso, ma, come si dice a Firenze, “chi si loda si imbroda”. (Nella foto a sinistra: Nonna Farnia)

Torniamo agli alberi. Per amarli bisogna conoscerli. Per conoscerli bisogna identificarne le specie, l’habitat, lo stato di salute, l’età. Già, l’età. Gli alberi vivono molto più a lungo di noi uomini, a meno che non vengano aggrediti da malattie o dall’uomo stesso. La maggior parte delle persone crede ancora che, per stabilire l’età di un albero, sia necessario abbatterlo e controllare il numero degli anelli all’interno della… vittima. Adesso, è possibile agire con il carotaggio del tronco, effettuato da esperti senza danneggiare la pianta. Ma è possibile anche a tutti noi stabilire l’età di una pianta, in modo approssimato ma abbastanza esatto, con un sistema semplice ed accessibile a tutti. Ed è anche divertente, i miei alunni ci andavano matti. Chi già lo conosce (ad es. perché ha militato tra i boy-scout) abbia un po’ di pazienza e, magari, trovi il tempo per darne una dimostrazione a figli e nipoti. Attrezzi necessari: un metro a nastro; un cordicella o spago lungo qualche metro; un taccuino, una matita e la calcolatrice che ognuno si porta in tasca inclusa nello smartphone.

Particolare del fusto all’altezza della misurazione

Dopo aver scelto l’amico albero di cui si vuole stabilire l’età, da terra si misurano in verticale 130 centimetri. Se siamo in due, uno reggerà la cordicella in quel punto, l’altro la passerà intorno al tronco fino a raggiungere il punto iniziale. Se, invece, siete da soli, potete fissare la cordicella al tronco mediante un pezzetto di scotch che poi rimuoverete.  L’albero non si arrabbierà per questo… Se in quel punto il tronco presentasse protuberanze o rigonfiamenti, si misura la circonferenza più prossima a quella convenzionale, situata a 130 cm. dal suolo. Può darsi che l’albero si biforchi. In tal caso, se la biforcazione si manifesta a meno di cm. 130 da terra, si rilevano le circonferenze di ambedue (ma possono essere anche tre o più) i tronchi, che andranno sommate.  Se la biforcazione ha inizio a più di cm. 130, si considera solo la circonferenza del fusto a quell’altezza.

Alla fine, distendete lo spago per misurare, col vostro centimetro da sarto, quale sia realmente la circonferenza del nostro amico. Infine, dividete (se lo sapete fare a memoria, complimenti) il numero dei centimetri per 2,5. Il risultato che otterrete indicherà l’età approssimativa dell’albero. Se si tratta di un tronco abbastanza grosso, sarà facile che l’età dell’albero sia, e non di poco, superiore alla vostra. Probabilmente, anche a quella dei vostri nonni… Perché 2,5? Perché questo è il tasso medio di accrescimento annuale in centimetri del tronco di un albero.

Foto di gruppo – © Gianni Marucelli

Onde rinfrescarmi la memoria sul procedimento, stamani mi sono recato su una strada bianca non lontano da casa, dove avevo notato un gruppo di querce. Tra di esse, ve n’è una particolarmente maestosa, nei pressi di una colonica abbandonata. Ho deciso di misurarne la circonferenza. Cordicella, dunque, e guanti a protezione delle mani perché intorno al fusto vi erano dei rovi. Ho assicurato la corda con dell’adesivo e pian piano ho fatto il giro del tronco maestoso.

Sembrava semplicissimo, ma una colonia di formiche nere insediatasi nel fusto non è stata del tutto d’accordo con la mia operazione, e ha protestato vibratamente. È stata una battaglia breve ma intensa, nella quale qualche formica ha perduto la vita, involontariamente schiacciata dal mio corpo, mentre io me la sono cavata con qualche morsicatura. Alla fine, ho avuto la misurazione desiderata: cm. 341 di circonferenza, che, divisi per 2,5, fa 136 anni. La querce, una farnia (Quercus robur), è quindi nata intorno al 1888,

In quell’anno lontano viene brevettato il grammofono, in Germania salgono al trono due imperatori (Federico III, che muore dopo pochi mesi, e poi il figlio Guglielmo II, uno degli artefici del disastro della Prima guerra mondiale), il Regno d’Italia firma un trattato militare segreto con la Germania in funzione anti-francese, viene brevettato il marchio Kodac, in Cina viene costruita la prima ferrovia, il Brasile abolisce la schiavitù, in Inghilterra Jack lo Squartatore uccide diverse donne, nel nostro Paese governa Francesco Crispi, inaugurando il colonialismo italiano, mentre il re Umberto I siede sul trono, ignaro che dodici anni dopo verrà ucciso dall’anarchico Bresci; muore il fondatore dei Salesiani don Giovanni Bosco, nascono geni della letteratura e dell’arte come Fernando Pessoa e Giorgio De Chirico. Infine: in Inghilterra si inaugura il primo Campionato di calcio!

Abbraccio nonna Farnia, nonostante il formicaio. Domani tornerò a misurarne l’altezza, con un procedimento di trigonometria che si avvale del solito centimetro e di un bastone. Non serve altro. Se non pazienza e amore per la natura.

Altra Farnia – © Gianni Marucelli
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CC BY-NC-ND 4.0 L’Albero, più di una risorsa naturale by L'Italia, l'Uomo, l'Ambiente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.