Articolo pubblicato su IUA n° 6, Anno VI, Giugno 2019

Di nuovo. Se non lo conoscessimo come persona seria e amante della natura, oltre che come cantante e compositore di grande successo, ci parrebbe che Lorenzo Cherubini di Cortona, in arte Jovannotti, si stia mettendo d’impegno per contribuire a danneggiare le location in cui si esibisce, ovverosia, per essere più chiari, a scegliere, o a lasciare che altri scelgano per lui, luoghi caratterizzati da delicati equilibri ambientali per mettere in scena i propri concerti.

Poco tempo fa, e lo segnalammo ai nostri lettori, era stato il Plan de Corones, altopiano sommitale posto a più di 2000 metri di altezza sopra Brunico (BZ), a essere oggetto di attenzioni non certo opportune da parte degli organizzatori di eventi musicali jovannottiani, adesso è un tratto di spiaggia adriatica ancora caratterizzato da splendide dune sabbiose, non lontano dal Lido degli Estensi, nei pressi del Paco del Delta del Po. La cosa è stata segnalata alla Federazione Pro Natura dall’Associazione Naturalisti Ferraresi, ma ancor prima era stata Legambiente a porsi di traverso alla concessione di un’area pubblica a fini privati da parte del Comune di Comacchio.

L’evento in effetti attirerebbe decine di migliaia di persone in piena estate, il 20 Agosto, e ovviamente i mezzi di trasporto relativi.

Immaginatevi trentamila persone stipate in poche centinaia di metri di spiaggia libera, per gran parte della notte… che ne resterebbe di quel poco di dune sabbiose caratterizzate da vegetazione psammofila e dalla nidificazione di specie rare di uccelli? Diciamo, qualche centinaio di migliaia di lattine, escrementi in quantità industriale e altre cose che è facile immaginare…

Per fornire ai nostri lettori una panoramica più dettagliata, lasciamo però la parola agli amici della Associazione Naturalisti Ferraresi, di cui pubblichiamo la relazione in merito, specificando che la Federazione Nazionale Pro Natura è già intervenuta indirizzando una lettera al Comune di Comacchio. Per quanto ci riguarda, facciamo appello alla sensibilità di Jovannotti perché si rifiuti a un tale scempio!

 

 

Già dal gennaio scorso siamo a conoscenza del progetto di realizzare, quest’estate, un concerto di Jovanotti sulla spiaggia libera del Lido degli Estensi, un’area adiacente al porto canale e a quello che è di fatto un geotopo-biotopo. Tale manifestazione, denominata Jovabeachparty, è una iniziativa sostenuta da Parley for the Oceans, che si definisce “uno spazio d’incontro per accrescere la consapevolezza riguardo la bellezza e la fragilità dei nostri oceani …“Tale organizzazione ha anche chiesto a Legambiente Comacchio la collaborazione per un evento di pulizia di una spiaggia pubblica, che possa ottenere un risalto sia mediatico, sia in termini di quantità di rifiuti raccolti.”

 

         Legambiente Comacchio, che da anni va pulendo tutte le spiagge ferraresi e nel merito non ha niente da imparare, ha ovviamente rifiutato la collaborazione e già dal gennaio, assieme a questa Associazione Naturalisti Ferraresi, alla Lipu, a gruppi di studiosi e cittadini (Asoer e Movimento 5 stelle), ha chiesto agli organizzatori e al Comune di Comacchio che tale concerto sia spostato in una zona ove possa avere un impatto minore. Ma sia Parley for the Ocean che il Sindaco di Comacchio sono stati irremovibili e ora comunicano di aver fissato il concerto per il 20 agosto.

 

         Sia chiaro che non abbiamo niente contro Jovanotti, ma numerose considerazioni ci portano ad essere contrari a questa iniziativa:

 

1 – il luogo progettato è a ridosso di un sistema di dune scampate alla distruzione effettuata già da decenni per far posto agli stabilimenti balneari, e più recentemente sacrificate anche all’esagerato allargamento del portocanale di Portogaribaldi;

2 – tali dune sono ancora caratterizzate dalla presenza di interessanti specie floristiche, di avifauna e di varie specie di fauna minore, che vanno ad arricchire la biodiversità del Parco Regionale E.R. del Delta del Po (pur non essendo comprese nel relativo perimetro);

3 – da anni la spiaggia antistante il suddetto campo di dune è sede di nidificazione del Fratino, specie tutelata perché in via di estinzione (quest’anno ne sono presenti 5 coppie – dati ufficiali Asoer). Proprio in quest’area dovrebbe svolgersi il suddetto spettacolo, allestendo un palco di 100 metri x 50, con gli altoparlanti rivolti verso il mare; gli spettatori dovrebbero assistere al concerto sulla spiaggia compresa tra il suddetto palco e il mare, ma se dovessero veramente venire, come previsto dagli organizzatori, almeno 35.000 persone, dubitiamo che ci possano stare comodi e in buon ordine;

4 – il lato nord dello spazio per gli spettatori sarebbe costituito dal porto canale, e dubitiamo che la prevista collocazione, su tale lato, di alcuni banchetti di servizio possa rappresentare una barriera di sicurezza per il pubblico;

 

5 – per il concerto è previsto che le dune, attualmente non protette da alcuna recinzione, siano circondate da transenne mobili alte un metro, che assai probabilmente non basteranno per evitare invasioni da parte di spettatori intemperanti;

6 – le dune dovrebbero comunque essere attraversate da mezzi meccanici o per l’allestimento del palco o per l’allontanamento dei rifiuti raccolti;

7 – le aree dunali sono tutelate dallo Stato e quindi non si capisce perché sia stata data l’autorizzazione per un evento a pagamento, privatizzando l’area per diversi giorni;

8 – non esistono sufficienti spazi per il parcheggio di automobili in prossimità dell’area del concerto;

9 – concordiamo infine con Legambiente Comacchio che la raccolta dei rifiuti sarebbe possibile prima del concerto, ma dopo potrebbe essere eseguita solo con mezzi meccanici, asportando anche notevoli quantità di sabbia.

 

         Ricordiamo che:

  • la convenzione di Ramsar ha riconosciuto le zone umide del Delta del Po (e nelle aree umide sono comprese anche le dune) quali aree di grande pregio per una notevole varietà di specie ornitiche,
  • l’Unesco ha classificato Ferrara ed il territorio del Delta come bene mondiale da preservare,
  • la stessa Unesco ha riconosciuto le aree umide del Parco Veneto ed Emilia-Romagna quale riserva Mab “Po Delta Biosphere Reserve”.

 

         Ricordiamo altresì che questi riconoscimenti non sono premi da ritenere incassati definitivamente, bensì da meritare giorno per giorno, impegni da vivere costantemente, e ci sembra inopportuno che, in un territorio ove quel poco che resta di Natura è già preso d’assalto da altri ingiustificati sviluppi edilizi, iniziative di questo tipo, anche se mosse dall’intento di rendere più popolari questi ambienti, debbano svolgersi proprio a sacrificio degli stessi.

 

L’Associazione Naturalisti Ferraresi

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