Poesia pubblicata su IUA n° 1, Anno VIII, Gennaio 2021
Il Pittore prese il pennello
lo intinse nei colori dell’arcobaleno
e dette inizio all’opera.
Aspettò l’alba
per tingere di rosa l’orizzonte
e la luce del meriggio
per accendere di giallo i campi di grano
sistemando qua e là
macchie rosse di papaveri
pettinati dal vento.
Volle dare un tocco magico
alla terra tutta intorno
ornando di crete le colline
e sparse a gruppetti
verdi cipressi
e ai lati di bianche e polverose strade
come soldati immobili.
Il tramonto fu un’orgia di colori
di giochi d’ombre a dileguarsi
nella notte materna
in un abbraccio di stelle
a incorniciare l’Acquarello
capolavoro sospeso nell’Immenso
luce che pulsa e trasporta il cuore
a perdersi d’amore in Val d’Orcia.
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