UOMINI E TOPI


In questi tempi così difficili, in cui sanguinosi eventi bellici riguardano da vicino la nostra Europa, è davvero arduo trovare un argomento che travalichi la contingenza e ci porti a considerare le radici dei problemi che affliggono l’umanità.
Mi viene in soccorso l’amico, scrittore e ambientalista, Leonardo Mastragostino, che mi affida questa sua Nota, che credo sia doveroso pubblicare integralmente:
IMPRONTA ECOLOGICA E SOVRAPPOPOLAZIONE
Si continua ad ascoltare che le culle sono vuote e che occorre fare più figli. Erroneamente, in quanto relazionato al sistema economico artificiale umano, dove le variabili esprimono una parzialità organizzativa connessa. La realtà vuole considerare l’indice definito dall’ IMPRONTA ECOLOGICA dove si tiene conto delle risorse disponibili di una nazione e del modo di vita degli abitanti ovvero di come si consumano le risorse. Nel 2025 l’overshoot day italiano è stato l’11 maggio ovvero il giorno in cui abbiamo esaurito le nostre risorse annuali; e il calcolo Impronta indica che consumiamo 4 volte più del disponibile. DA QUI POSSIAMO DIVIDERE IL NUMERO DEGLI ITALIANI, ARROTONDANDO A 60 MILIONI, PER 4 OTTENENDO 15 MILIONI CHE CORRISPONDEREBBE AL NUMERO DEI VIVENTI AUSPICABILE OGGI IN ITALIA (CON L ATTUALE MODO DI VITA E CONSUMI) PROPORZIONATO ALLE RISORSE DISPONIBILI.
Nella considerazione di problemi reali connessi alla nostra deprecabile situazione nazionale e internazionale, vedi cambiamento climatico, occorre rammentare il veloce aumento del livello marino che farà contrarre le terre emerse disponibili e un certo quantitativo di risorse terrestri oltre lo spazio fisico….
 
Il calcolo di cui sopra riguarda l’Italia, ma lo possiamo facilmente applicare alla gran parte dei Paesi dell’emisfero settentrionale del globo, e a una frazione non indifferente di quelli dell’emisfero meridionale: in pratica, quasi tutto il pianeta.
Troppo spesso, negli ultimi anni, si è dimenticato che la crisi demografica è crisi di sovrappopolamento, non il contrario, anche se la nostra percezione (ovviamente condizionata dai media) è che le famiglie italiane facciano pochi o nessun figlio, e da questo dato di fatto derivino sgradevoli conseguenze.
Ovviamente, la realtà impone di chiarire che la distribuzione delle risorse è già di per sé inaccettabilmente ineguale, e questo aggrava il problema. Che, vogliamo sottolineare, è insieme ecologico e etologico, oltre che economico.
Senza voler offendere la sensibilità di nessuno, la specie umana continua a sottostare alle leggi di natura che condizionano tutte le creature viventi. Con tutto il nostro sapere, e le nostre capacità, siamo animali come i delfini, gli elefanti o i topi, oppure i passeri che si cibano delle briciole e dei vermi del nostro giardino, ed è bene ogni tanto rammentare che siamo destinati ad estinguerci più o meno rapidamente (e in questo la nostra intelligenza può determinare una sostanziale differenza).
Un esempio? La medicina e l’organizzazione sanitaria è riuscita ad aver la meglio sull’epidemia di Covid-19, ma non è detto che il prossimo virus che fatalmente si presenterà possa essere sconfitto.
Oppure, come ricorda Mastragostino, il cambiamento climatico (da noi stessi indotto), ridurrà talmente le risorse disponibili che… gli scenari catastrofici sono purtroppo così tanti e vari che è meglio lasciarli alla consapevolezza e allo studio di ciascuno di voi.
La conclusione è una sola: noi tutti, qui e ora (non quando i nostri nipoti saranno adulti!) dobbiamo contrastare, per quanto possiamo, col nostro impegno e con le nostre scelte anche politiche, a deriva di una umanità che pare inconsapevole dell’abisso in cui rischia di precipitare…trascinando con sé molte altre specie viventi.

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CC BY-NC-ND 4.0 On line e disponibile al libero download il n° 7, anno XII, Luglio-Agosto 2025 by L'Italia, l'Uomo, l'Ambiente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.