Editoriale
COME UN MINISTRO PUO’ PERDERE LA FACCIA
Anche se è un fatto ormai noto e commentato sugli organi di informazione e sulle chat di vario genere, non ci possiamo esimere dall’esprimere un nostro parere sulla bozza di modifiche alla Legge sulla caccia che il Ministro Lollobrigida intenderebbe presentare. Una serie di provvedimenti (è stato già detto da molti) che riporterebbero indietro l’orologio di più di trent’anni, che andrebbero comunque a cozzare contro le normative europee in materia esponendo l’Italia a sanzioni e che non sarebbero approvate dalla gran parte degli italiani. Basti citare il ripristino della barbara pratica dell’uccellagione, la cattura di uccelli che servono poi come richiami vivi pei cacciatori, che attualmente è illegale; la possibilità per le Regioni di aprire alla caccia i Parchi e le Aree protette, inclusi i litorali e le spiagge; addirittura di consentire la caccia notturna con appositi visori. Naturalmente, le Associazioni ambientaliste e animaliste si stanno mobilitando contro questo… mi manca la parola… “abominio” forse sarebbe il termine adeguato. Francesco Lollobrigida è lui stesso un cacciatore (interesse privato in atti d’ufficio?), ma anche un politico di corso relativamente lungo: qual senso avrebbe sfidare la sensibilità di decine di milioni di cittadini per favorirne circa 400.000 (tanti sono i cacciatori attualmente)? Certo, il provvedimento sarebbe forse approvato da qualche sodalizio di agricoltori (ai quali è di fatto concesso di sparare ai cinghiali e di tenersene le spoglie per mangiarsele), ma, in caso di referendum abrogativo, la legge così modificata avrebbe vita breve. A questa nostra esposizione, manca ancora di rammentare la ciliegina che il Ministro ha messo sulla torta: per chi protesta coi fatti, ad esempio disturbando i cacciatori e facendo fuggire la selvaggina, vengono comminate multe di 900 euro. E, magari, anche se il disturbatore è sul proprio terreno, che le doppiette possono “occupare” impunemente perché la legge (anche quella vecchia) glielo consente! Abbiamo affermato che senza alcun dubbio l’Unione Europea punirebbe l’Italia con sanzioni pecuniarie che toccherebbero le tasche di tutti (non solo dei cacciatori) e che comunque si solleverebbero numerosi quesiti di illegittimità in ogni sede: perché, allora, un Governo già abbastanza discreditato dovrebbe perseguire un simile obiettivo? Il sospetto è che si spari a pallettoni per ammazzare un uccellino (tanto per restare in tema); ossia far accettare a noi tutti qualche beneficio per le associazioni venatorie, eliminando dalla bozza le parti più irricevibili. Ma anche questo sarebbe un modo, per il suddetto Lollobrigida, di perdere la faccia. Oppure vi è qualche lato oscuro della faccenda che ancora non conosciamo?
Aspettiamo gli sviluppi… ma, noi sì, col fucile puntato!

On line è disponibile al libero download il n° 6, anno XII, giugno 2025 della rivista L’Italia, l’Uomo, l’Ambiente by L'Italia, l'Uomo, l'Ambiente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.