Articolo pubblicato su IUA n° 9, Anno IV, Ottobre 2017

Sciame di zanzare
Fonte: http://www.blogmamma.it/perche-alcuni-attirano-le-zanzare-come-calamite/mosquito-swarm/

Il 10 luglio 2017 si leggeva su La Repubblica che una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Pnas e condotta da tre biologi dell’università di Stanford ha confermato che è in corso la sesta estinzione di massa del Terzultimo Pianeta del sistema solare: la Terra!

Il numero di animali che ci circonda in poco più di un secolo, dal 1900 al 2015 si sarebbe dimezzato. Purtroppo, però, la cosa è ben più grave di una semplice riduzione del numero di animali: si tratta appunto di un’estinzione di massa, della scomparsa di intere specie animali, di una perdita di biodiversità senza precedenti. Anzi, no, la cosa è persino peggiore di così. Dicono gli studiosi di Stanford: “Focalizzarsi sulle estinzioni porta alla comune, falsa, impressione che il biota della Terra (cioè quella parte che ospita gli esseri viventi ndr), non sia immediatamente minacciato. Ma stia solo attraversando una fase di maggiore perdita della biodiversità”. Sarebbe, insomma, in crisi anche il biota della Terra, la biosfera. Sarebbe la nostra amata Gea, l’intero pianeta Terra a essere gravemente malato se non morente. Secondo i ricercatori, il calo demografico è così generalizzato da riguardare anche specie che non sono considerate a rischio. I risultati mostrano che più del 30% dei vertebrati è in declino, sia in termini di dimensioni sia di distribuzione geografica. Non solo, dei 177 mammiferi presi in considerazione, tutti hanno perso almeno il 30% delle loro aeree di residenza, mentre oltre il 40% ne ha abbandonato più dell’80%. È necessario un impegno internazionale”, puntualizza uno di loro, Ceballos. Anche perché “il cambiamento climatico sta aggravando la situazione”. E per agire “rimane una piccola finestra di tempo, che si sta chiudendo rapidamente”. Il rischio è di rimanere i soli sulla Terra.

“Si valuta che circa 50 specie siano perdute ogni giorno, la velocità alla quale si estinguono animali e vegetali è 100 volte superiore oggi di quanto non sia mai successo nella storia dell’umanità, e la prima causa è la perdita di habitat naturali”. Lo ha dichiarato già dieci anni fa Norman Myers, uno dei grandi nomi dell’ambientalismo mondiale. 50 specie al giorno! Gli esseri umani sono una specie, i cani sono una specie, le margherite diploidi sono una specie. Le rose contano 150 specie. Le specie di alberi sono solo 60.065 (scrive Focus Junior). Secondo alcune stime, le specie sulla Terra sono circa 1,8 milioni. Tra queste, 370.000 sono piante, 4.500 mammiferi, 8.700 uccelli, 6.300 rettili, 3.000 anfibi, 23.000 pesci, 900.000 insetti e 500.000 appartengono ad altri gruppi tassonomici.

Stima del numero di specie esistenti nei principali gruppi di organismi. L’area più chiara segnata all’interno di ogni fetta rappresenta il numero di specie che sono state formalmente descritte.

50 specie scomparse al giorno sono 18.250 all’anno, 182.500 in dieci anni. 1.825.000 in 100 anni! Ovvero, a questo ritmo, tutte le specie, animali e vegetali conosciute saranno estinte tra cento anni! Uomini compresi, ovviamente! Nel 2117 la Terra potrebbe essere un deserto disabitato peggio di Marte! È questo che vogliamo? Purtroppo, non stiamo facendo nulla per cambiare strada e il tempo passa!

Inutile dire che l’effetto antropico è la causa scatenante di questo disastro: in parole povere è colpa dell’uomo. È colpa nostra! Ci stiamo suicidando in un folle “muoia Sansone con tutti i Filistei!”, dove, però, i Filistei non sono nostri nemici ma gli animali e le piante che ci permettono di vivere.

Eppure non tutte le specie si stanno estinguendo o riducendo di numero o indebolendo. C’è una specie, che proprio grazie all’uomo, si sta rafforzando, espandendo e proliferando. A dir il vero non è una specie sola ma una famiglia, una famiglia che ha pochi o forse nessun estimatore tra i bipedi umani. Una famiglia di insetti dell’ordine dei ditteri. Una famiglia numerosa anche come numero di specie che la compongono: 3.540 (secondo wikipedia). Si tratta nientemeno che delle culicidae.

Chi non ha provato a ucciderne una? Chi non imprecato per colpa loro? Non ricordate di aver mai visto delle culicidae o culicidi? Ne siete sicuri? Forse chiamandole zanzare, vi è più chiaro di chi si tratta!

Ci insegna il mitico, seppur fallibile, wikipedia che caratteristica generale propria dei Culicidi è la capacità del particolare apparato boccale, presente esclusivamente nelle femmine, di pungere altri animali e prelevarne i fluidi vitali, ricchi di proteine necessarie per il completamento della maturazione delle uova. La presenza di diverse specie ematofaghe, associate all’Uomo e agli animali domestici e in grado di trasmettere alla vittima microrganismi patogeni, attribuisce ai culicidi una posizione di primaria importanza sotto l’aspetto medico-sanitario. Eufemismo! Stiamo parlando di un flagello biblico!

Questa ronzante famiglia sembra esistere sin dal Mesozoico, l’epoca tra i 250 milioni e i 65 milioni di anni fa. Solo 2,3-2,4 milioni di anni fa il genere Homo si sarebbe, invece, differenziato dall’Australopithecus. Le zanzare insomma, c’erano già molto prima di noi e forse ci considerano degli intrusi. Anzi no, in realtà le zanzare ci considerano un’incredibile riserva di cibo deambulante per le loro uova e lo strumento per il loro rinnovato successo evolutivo!

Come esseri umani tendiamo a crederci in cima alla catena alimentare. Se pensiamo che qualche animale possa mangiarci pensiamo magari a squali, lupi, leoni, tigri o orsi, ma le persone che vengono uccise da questi animali sono davvero molto poche. Siamo, invece, fonte quotidiana di cibo per le oltre 3.500 specie di zanzare! Secondo CDC’s Wonder, negli Stati Uniti, tra il 2001 e il 2013, in media, le morti causate da squali o alligatori o orsi sono state 1 all’anno per ciascuno, quelle da serpenti e lucertole velenose 6, quelle da api, vespe e calabroni 58 l’anno.

Secondo Wired, che riprende una campagna di Bill Gates, l’animale che miete più vittime nel mondo tra gli esseri umani è però, proprio la zanzara: 725.000 persone all’anno, contro 10 vittime degli squali, 10 dei lupi, 100 dei leoni, 10.000 della lumaca d’acqua dolce (in quanto portatrici della schistosomiasi). In questa classifica gli autogol sono 475.000 (uomini uccisi da altri uomini): tanti ma comunque meno delle vittime delle ronzanti culicidi!Il problema è che le zanzare trasmettono malattie. Lo hanno sempre fatto, ma ora lo stanno facendo di più e in modo più pericoloso. E questo è, di nuovo, colpa nostra.

Tutti sanno che le zanzare sono portatrici di malaria. Secondo i dati dell’OMS (World Malaria Report), nel 2012 la stima di morti per la malaria va da un minimo di 473 mila a 789 mila esseri umani. Come se ogni anno le zanzare eliminassero una città delle dimensioni di Firenze!

Quello di nuovo che sta succedendo è che le zanzare, prima portatrici di solo di poche malattie mortali, malaria, dengue, febbri gialle ed encefaliti, ora stanno trasmettendo nuove micidiali malattie. Quando si parlava di 725.000 vittime annue nel mondo, numero pubblicizzato nel 2014 anche da Bill Gates, si faceva riferimento soprattutto alle vittime della malaria. Se a questa si aggiungeranno, e si stano aggiungendo, altre micidiali malattie, il conteggio è destinato a crescere. Tra queste ci sono la terribile zica e la chikungunya.

Un interessantissimo documentario trasmesso di recente da Sky, “Mosquito – piaga letale” spiega come la causa della diffusione delle zanzare e delle nuove malattie sia proprio l’uomo, per una serie di motivi tra cui:

  • il surriscaldamento globale crea un ambiente più adatto alle zanzare, che non solo sopravvivono più facilmente all’inverno, ma, soprattutto, per effetto delle maggiori temperature hanno accelerato in modo notevole il loro ciclo vitale, arrivando a riprodursi dopo molto meno tempo di prima;
  • la globalizzazione porta in giro per il mondo su aerei, navi, auto e treni, uova, larve e zanzare adulte, facendo arrivare specie nuove in angoli di mondo prima non raggiunti e con esse nuove malattie per le quali la popolazione non è immune;
  • la diffusione della plastica favorisce il formarsi di piccole pozze di acqua stagnante in cui le larve di zanzara proliferano;
  • l’uso degli insetticidi, considerata la grande adattabilità di queste specie, ha selezionato individui più forti e resistenti;
  • la diffusione, tramite la globalizzazione, di specie allogene, ha accentuato la selezione, favorendo le specie più aggressive rispetto alle altre.

Si aggiunga, poi, che il riscaldamento invernale delle case, crea ambienti in cui gli insetti possono ulteriormente allungare il proprio ciclo vitale, superando l’inverno e diffondendosi in zone meno calde.

Di oltre 3.500 specie di zanzare quelle che trasmettono le malattie più gravi sono solo tre.

Zanzara anafole . Wikipedia, pubblico dominio

La zanzara anopheles è l’unica specie riconosciuta responsabile della trasmissione della malaria. Le zanzare culex trasportano l’encefalite, la filariosi e il virus del Nilo. Le aedes, di cui la zanzara tigre è un membro, portano la febbre gialla, la dengue, la chikungunya e l’encefalite.

Mosquito – piaga letale” spiega come solo nell’ultimo decennio siano aumentate le malattie trasmesse.

Come si legge anche su Freezanz, negli ultimi mesi del 2015 ha fatto la sua terribile apparizione il virus Zika, considerato responsabile della nascita di neonati affetti da microcefalia in alcune aree del Brasile e dell’America Centrale. Il virus Zika è conosciuto fin dalla metà del secolo scorso, ma solo dal 2013 hanno iniziato a moltiplicarsi i focolai di infezione.

La chikungunya è una malattia virale caratterizzata da febbre acuta trasmessa dalla zanzara tigre. La prima epidemia è stata descritta nel 1952 in Tanzania, ma nel 2007 sono stati segnalati i primi casi in Emilia Romagna.

In Italia, leggo su Catpress, la zanzara comune (Culex pipiens) è la più comune dell’emisfero boreale e fino a qualche anno fa era la “regina” incontrastata delle notti estive italiane ed europee. É attiva dal tramonto all’alba e il corpo è lungo da 5 a 7 mm. Riesce a succhiare tra 2 e 5 microlitri di sangue. La femmina ha bisogno del sangue per produrre circa 200 uova per ogni deposizione.

Zanzara tigre – wikipedia, pubblico dominio

La zanzara tigre (aedes albopictus) è arrivata in Europa solo negli anni Novanta e in Italia una decina di anni dopo. Originaria del sud-est asiatico, ha sfruttato i trasporti commerciali umani, riuscendo a diffondersi in tutto il pianeta: nella metà del XX secolo arrivò in Africa e nel Medio Oriente, quindi in America latina, poi negli Stati Uniti, in Oceania e infine in Europa. È inserita nell’elenco delle 100 specie aliene più dannose del mondo. L’insetto, lungo da 2 a 10 mm, è chiamato tigre per il corpo tigrato bianco e nero. A differenza della zanzara comune, questa è attiva anche durante il giorno, punge rapidamente riuscendo a fuggire velocemente. È portatrice di vari agenti patogeni e virus. Tra questi, il virus della febbre del West Nile, della febbre gialla, dell’encefalite di St. Louis, del dengue, il patogeno della dirofilariasi e chikungunya. Nella provincia di Ravenna, nell’estate del 2007, ci fu la prima epidemia europea di chikungunya, una malattia scoperta in Tanganika (l’odierna Tanzania) nel 1952. Ne furono contati 130 casi e uno di questi malati, una persona anziana, morì.

La zanzara coreana (aedes koreicus), arrivata in Italia solo nel 2011 è l’ultima “sbarcata” nel nostro Paese. Proveniente dal Sudest asiatico come la zanzara tigre, ha iniziato la colonizzazione italiana nell’area di Belluno. È molto simile alla tigre e come questa – anche se un po’ più grande e meno aggressiva – è molto attiva anche di giorno ma si adatta anche alle basse temperature dei Paesi del Nord Europa. Tra le malattie trasmesse da questo insetto ci sono l’encefalite giapponese e la filariosi del cane.

Insomma, l’attacco delle zanzare in Italia è appena cominciato. Riusciremo ad arginarlo? Al momento sembra una battaglia persa, come sembra persa quando la notte ci svegliamo al fastidioso ronzio che producono e cerchiamo di afferrarle. Che cosa avverrà quando alle tre specie portatrici di virus se ne dovessero aggiungere altre delle 3.500 esistenti?

Dire che si nutrono di sangue è un imprecisione. Come spiegato da un articolo del National Geographic, le zanzare si fanno guidare verso le loro vittime dall’anidride carbonica espirata, dalla temperatura e dagli odori del corpo e dal movimento. Soltanto le zanzare femmine possiedono le componenti della bocca necessarie per succhiare sangue. Quando pungono con la loro proboscide, conficcano due tubicini nella pelle: uno per iniettare un enzima che inibisce la coagulazione del sangue, l’altro per succhiare il sangue nel corpo. Usano il sangue non come nutrimento per sé, ma come fonte proteica per le proprie uova. Per nutrirsi, sia i maschi che le femmine assimilano nettare e altri zuccheri vegetali. Sono le uova, dunque, a nutrirsi del nostro sangue, non gli adulti.

Zanzara coreana – wikipedia, pubblico dominio

Le zanzare possono trasmettere malattie in vari modi. Nel caso della malaria, i parassiti si attaccano all’intestino di una zanzara femmina ed entrano in un ospite mentre essa si nutre. In altri casi, come in quello della febbre gialla o della dengue, un virus penetra nella zanzara mentre quest’ultima si alimenta da un essere umano infetto e si trasmette attraverso la saliva della zanzara stessa a una vittima successiva.

Combatterle con gli insetticidi, come racconta anche “Mosquito – piaga letale” si è rivelato un terribile autogol che ha portato le zanzare a rafforzarsi. Le zanzare sono cibo per migliaia di animali, tra cui uccelli, pipistrelli, libellule e rane. Forse, il miglior modo per combatterle sarebbe ripristinare il numero di questi animali in modo che compensino il proliferare degli insetti. Città e campagne popolate di uccelli e pipistrelli, potrebbero salvarci da fastidiose punture e, soprattutto, da letali malattie.

Il vero problema legato al diffondersi delle zanzare, infatti, potrebbe essere che con queste si diffondano virus davvero incontrollabili, come nei peggiori incubi o nei più drammatici film apocalittici. Qualcosa del genere sta già avvenendo, ma potremmo un giorno, trovarci all’improvviso davanti a un’epidemia sconosciuta che falcidierà milioni di persone? La grande adattabilità di zanzare e virus potrebbe rivelarsi un cocktail micidiale. Un nuovo virus che trovi una nuova zanzara potrebbe portare a risultati drammatici.

In questo Terzultimo Pianeta, che stiamo svuotando di altre specie, saranno le zanzare a ereditare il mondo, dopo che avremo fatto seguito alle nostre vittime nella Sesta Estinzione Globale? Oppure saranno le zanzare a salvare il mondo dal suo più letale cancro: l’uomo! O scompariremo entrambi nel corso del prossimo secolo?

Ai posteri l’ardua sentenza? Ci perdoni Manzoni, ma no, no davvero? Tocca a noi oggi, ora, adesso, trovare una risposta, se non vogliamo che le cose vadano nel peggiore dei modi. Siamo già in ritardo.

Firenze, 13/07/2017

Vedi anche: http://pianeta3.wordpress.com/2017/07/13/sara-un-ronzante-vampiro-a-seppellire-lumanita/

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CC BY-NC-ND 4.0 SARÀ UN RONZANTE VAMPIRO A SEPPELLIRE L’UMANITÀ? by L'Italia, l'Uomo, l'Ambiente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.