Gentili lettori, nel precedente articolo, relativo alle previsioni del mese di dicembre, avevamo ipotizzato una seconda parte del mese di gennaio molto dinamica e con la possibilità di almeno un episodio invernale significativo. Ciò non è avvenuto in quanto il vortice polare ha continuato a girare molto forte e con temperature in stratosfera molto fredde (superamento della soglia NAM di 1.5 avvenuta ai primi del mese di dicembre). Diciamo subito che gli effetti di tale raffreddamento stanno venendo meno ed il vortice polare inizia a mostrare segnali di decadimento dovuto anche al normale avanzamento stagionale. Questo ovviamente di per sé non è garanzia di tempo perturbato e freddo nell’area Mediterranea. A dire il vero il tempo perturbato durante la stagione invernale in corso lo abbiamo avuto anche abbastanza frequentemente ma per avere episodi invernali rilevanti in casa nostra si devono registrare alcuni incastri che il global warming ha reso sempre più rari. In effetti, come già detto più volte su queste pagine, il Mediterraneo è una delle zone del pianeta che risente maggiormente dei cambiamenti climatici.

Venendo al giorno d’oggi, a riprova di n vortice polare che si sta progressivamente indebolendo e di una dinamicità atmosferica, vi postiamo la mappa prevista dal modello europeo ECMWF per il giorno lunedì 03 febbraio alle ore 01.00 di mattina. Data la breve distanza temporale tale mappa è da risultare del tutto attendibile. Possiamo vedere chiaramente come il vortice polare sia attaccato dalle due onde principali, quella che più ci riguarda è quella atlantica che si spinge ben oltre la Scandinavia in direzione della Siberia. Di riflesso una vasta zona di aria gelida si riversa verso i paesi dell’est Europa. Si tratta di temperature di -12° alla quota di circa 1450mt slm. Tale massa molto fredda non sarà destinata a raggiungere, almeno in una prima fase, l’area mediterranea che tuttavia dovrebbe essere raggiunta ugualmente da aria relativamente fredda (almeno il centro-nord Italia) nel corso del fine settimana successivo. L’impatto di tale aria relativamente fredda, per quanto possibile decifrare ad oggi dalla lettura dei modelli fisico-matematici, non dovrebbe produrre particolari fenomeni atmosferici se non qualche possibile debole nevicate nelle zone più esposte (ad oggi di difficile interpretazione). Ad ogni modo la situazione dovrebbe rimanere più o meno immutata, con temperature abbastanza invernali, per diversi giorni proprio in virtù della tendenza dell’alta pressione a spingersi verso le alte latitudini.

A metà mese l’attenzione sarà tutta posta sull’ulteriore possibile indebolimento del vortice polare. Nella giornata in cui viene scritto il presente articolo (31 gennaio) il modello americano GFS ipotizza uno split del vortice polare a tutte le quote di riferimento. Lo split non è altro che la divisione del vortice in due differenti lobi con l’alta pressione che si va ad instaurare al centro destabilizzando tutto l’atmosfera ed invertendo il movimento e la direzione delle masse d’aria. Premesso che si tratta di previsioni ad almeno 15 giorni di distanza e quindi suscettibili di molte modifiche, anche se lo split dovesse avvenire gli effetti non è detto che riguarderanno in prima battuta il Mediterraneo. Ad ogni modo già il fatto che alcune mappe ipotizzino tale eventualità, desta molto l’attenzione degli appassionati di meteorologia che fremono per capire quali potranno essere le conseguenze. Per le capacità dello scrivente è impossibile fare una qualsiasi tendenza meteo da metà mese in avanti in quanto potrebbe succedere tutto e l’opposto di tutto. Nel prossimo articolo vi descriveremo nel dettaglio quale strada avrà deciso di prendere l’atmosfera.

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CC BY-NC-ND 4.0 Le previsioni del mese di febbraio 2025 by L'Italia, l'Uomo, l'Ambiente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.

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