Articolo pubblicato su IUA n° 7, Anno III, Luglio-Agosto 2016

Eremo delle carceri © Alberto Pestelli 2015
Eremo delle carceri © Alberto Pestelli 2015

Non prendersela comoda! Questo è il trucco per visitare Assisi e paraggi. Meglio sarebbe trovare un buon hotel il giorno precedete non molto distante dalla patria di Francesco per essere sul posto presto soprattutto se, prima di varcare le porte della città, vogliamo recarci all’Eremo delle Carceri. Il motivo? Provate a trovare un posto nei pressi dell’entrata per la vostra auto dopo le 9,00-9,30 del mattino… impossibile.

Per questo motivo eravamo all’eremo poco prima delle nove, precedendo una schiera di autobus di pellegrini.

Parcheggiata l’automobile in un posteggio abbastanza agevole, siamo finalmente entrati nell’antico Eremo delle Carceri.

Posto a 790 metri sul livello del mare sulle pendici del Monte Subasio, l’eremo si trova a circa quattro chilometri da Assisi nel punto dove sorgono diverse grotte naturali già conosciute dagli eremiti agli albori del cristianesimo.

Francesco e seguaci si ritiravano lassù a pregare e a meditare dopo aver percorso salite aspre sicuramente per quasi una mezza giornata.

Leggendo le storie dell’Eremo, veniamo a conoscenza che non appartenne sempre ai Francescani. Il governo del Comune di Assisi lo donò all’ordine dei Benedettini i quali lo offrirono a Francesco che intendeva “incarcerarsi” nella meditazione.

San Bernardino da Siena ampliò l’Eremo nel XV secolo costruendo la chiesa di Santa Maria delle Carceri inglobando la cappella che già esisteva prima dell’arrivo di Francesco. Fu costruito anche un piccolo convento.

Attraversata una breve e caratteristica galleria ci ritroviamo in un piccolo chiostro detto, appunto, Chiostrino dei frati. È una terrazza a forma di triangolo a strapiombo sul “fosso delle Carceri”. Affacciarsi dal chiostro è veramente impressionante e da capogiro. Un po’ come camminare sul lungo ponte che collega Bagnoregio con l’antica Civita… da vertigine.

Dal chiostro possiamo accedere al refettorio dei frati francescani e alla chiesa di Santa Maria delle Carceri. Le celle dei frati si trovano sopra al refettorio.

Una ripida scala ci conduce a una faggeta e alla grotta di San Francesco.

Molto ci sarebbe da dire su questo luogo singolare, ma crediamo che sia importante lasciar parlare non solo le immagini ma ogni singola foglia, sasso, filo d’erba. Che sia a parlare il vento, il profumo del bosco e le fitte parole dei suoi abitanti semplici. Lasciamoci alle spalle il fastidioso chiacchiericcio, brusio indistinto dell’umano meravigliarsi… qui si percorre la strada, credenti o non credenti, nel più rispettoso silenzio perché a far sentire la sua voce è la NATURA! Solo così ci sentiamo LIBERI…

Galleria fotografica

Tutte le fotografie sono di proprietà di Alberto Pestelli (© Alberto Pestelli novembre 2015). L’autore dell’articolo e delle immagini mette a disposizione le fotografie a patto che venga citata la PROVENIENZA, l’autore delle fotografie, che NON vengano utilizzate per scopi commerciali, che NON vengano modificate secondo la Licenza Creative Common sotto riportata. Se ciò non venisse rispettato costituirebbe un atto di plagio.

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CC BY-NC-ND 4.0 Umbria – Liberi all’Eremo delle Carceri by L'Italia, l'Uomo, l'Ambiente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.