Articolo pubblicato su IUA n° 5, Anno III, Maggio 2016

Viaggio narrato da Vania Rigoni de “La bottega della pedagogista”

Un libero professionista ha pochissimi giorni in cui si può liberare dalle responsabilità, soprattutto se lavora con le persone. Con mio marito era da agosto che non riuscivamo ad allontanarci da Firenze ma ne sentivamo un bisogno fisico.

Eravamo pronti a percorrere l’itinerario che Alberto ci aveva indicato nella terra delle sue seconde origini, la Sardegna, quando abbiamo realizzato che non era possibile a causa dei pochissimi giorni disponibili… ma la famiglia necessitava di svago… Una gita con marito e figli è sempre un momento prezioso nel rinsaldare le relazioni di amore e fiducia, crea un clima di risate e di scoperte (suggerisce la pedagogista).

Per cui la scelta è stata: l’ETRURIA, quella terra antica fra la Toscana, l’Umbria e il Lazio.

La prima tappa ci ha visti a Orvieto, dove ci ha accolto una giornata di sole post pasquale con tutta la città aperta. Il parcheggio interrato che costa solo 12€ al giorno ci ha permesso di muoverci sereni e trovare una sistemazione dignitosa appena varcato il centro storico (Valentino Hotel, familiare e pulito, dog friendly). La passeggiata al tramonto, col vento che ha spazzato via i pensieri pesanti ci ha preparati alla cena al ristorante Al Corsica, a gestione familiare con cucina e prodotti locali (di alta qualità a equa spesa).

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Il giorno dopo, avendo già visitato in passato il Pozzo di San Patrizio percorrendo l’arteria principale del centro storico siamo andati al Pozzo della Cava, spazio museale privato, dove abbiamo scoperto che viene promosso anche un Presepe animato spettacolare.

La seconda tappa ci ha visti lasciare l’Umbria per il lago di Bolsena,

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dove ci siamo pentiti di non essere rimasti a dormire…la giornata si è conclusa con una mangiata di pesce a Orbetello in un ristorantino appena aperto “Per Piacere” e una bella passeggiata sull’Argentario (Si parla dell’Argentario anche in un articolo di Maria Iorillo & Alberto Pestelli: Il girotondo dell’Argentario).

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La terza tappa è stata quella della delusione con i non pochi problemi a pernottare a Grosseto, città che auspicavamo di vivere fino in fondo. Perché? Nessuno della famiglia c’era mai andato né per piacere né per lavoro, i commenti degli amici risultavano stranamente contraddittori e questo ci motivava. Purtroppo oltre un piccolo giro non abbiamo potuto fare non avendo trovato un albergo che ci ospitasse col cane.

Ci siamo ripresi in quel di Castiglione della Pescaia, simpatico borgo sul mare con un pizzico di vitalità che da chilometri non vedevamo.

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Infine dopo un simpatico giro lungo la Via del Vino abbiamo scelto come ultima tappa Marina di Castagneto Carducci con un delizioso e accogliente albergo Il Tirreno vicino al famoso locale La Zattera, a 50 passi dal mare… dove con la nostra cagnolina Olivia ci siamo deliziati di una bella passeggiata e aperitivo sul mare.

PastedGraphic-6I giorni ormai erano alla fine e noi dovevamo rientrare, il mio studio pedagogico doveva esser riaperto.

Consigli e considerazioni:

sono TUTTI territori meravigliosi, la natura è favolosa ma il periodo migliore non è sicuramente né l’inverno né la primavera. Immaginavamo la vita che da ora in poi (primi di Aprile) sarà pronta a sbocciare e con essa le strutture e i negozi e le attività… ora abbiamo trovato solo spazi e suoni (favolosi, immensi, odorosi) e se avessimo avuto un Camper sarebbe stata la Vacanza Perfetta.

Vania Rigoni

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CC BY-NC-ND 4.0 Girovagando in Etruria: pochi giorni tanti volti by L'Italia, l'Uomo, l'Ambiente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.