Articolo pubblicato su IUA n° 8, Anno II, Settembre 2015

Chi non ha mai visitato la Sila può non immaginarsi che il Parco Nazionale istituito fra il 1997 ed il 2002 nel territorio ricompreso fra le provincie di Catanzaro, Cosenza e Crotone è quello in Italia con la maggiore superficie boscosa. Dei tre Parchi Nazionali della Calabria (gli altri due sono quello del Pollino e dell’Aspromonte) è il terzo ad essere stato istituito in ordine di tempo ma ciò non certamente perché sia da considerare meno interessante degli altri due. Al contrario la sua nascita è stata spesso ritardata per questioni socio-politiche. Soprattutto per chi vi arriva, come abbiamo fatto noi, dalla strada statale ionica 106, risalta subito all’occhio il notevole contrasto fra la pianura piuttosto arida e spoglia di vegetazione del crotonese (con solo alcuni esemplari di eucalipto) ed i fitti ed estesi boschi che la fanno da padrone non appena si incomincia, nel giro di pochi chilometri, a salire di quota raggiungendo l’altopiano silano.

Le cime degli alberi
Le cime degli alberi

 È molto suggestivo, percorrendo la S.S. 107 silano-crotonese, perdere l’orizzonte della propria vista fra le cime dei faggi e soprattutto dei pini larici che la fanno da padrone. Per chi proviene invece dal versante tirrenico della Calabria, passando per Cosenza, l’impatto risulta meno drastico in quanto le colline verdi degradano fino al mare ed il dislivello rispetto all’altopiano viene colmato in un minor numero di chilometri.

Per visitare tutta la Sila occorrerebbero sicuramente più giorni durante i quali può essere sicuramente piacevole concedersi un po’ di relax lungo i vari sentieri del Parco e soprattutto sulle rive dei suoi splendidi laghi (Cecita, Arvo, Ampollino per citare i principali). Al di là della nota località turistica di Camigliatello Silano l’impressione è che l’attuale crisi economica ma soprattutto i cambiamenti dei flussi abbiano finito per ridurre la durata delle stagioni turistiche determinando anche la chiusura di alcune strutture ricettive. La maggior parte del nostro tempo l’abbiamo dedicata, oltre a girare in macchina lungo il perimetro dei laghi, a visitare il Centro Visita di Cupone e la Riserva Naturale Biogenetica dei “Giganti della Sila” nota anche come “Bosco di Fallistro”.

Ingresso del centro visite
Ingresso del centro visite

Il primo si trova a circa 7 chilometri da Camigliatello a ridosso delle sponde del Lago di Cecita che, più grande fra tutti i laghi della Sila, è di chiara origine artificiale nato come diga. Il Centro Visita, molto ben organizzato, è gestito in maniera pregevole direttamente dal Corpo Forestale dello Stato. Al suo ingresso si trova un Ufficio Informazioni ma ciò che colpisce l’attenzione è la cura del verde e delle varie aree fruibili dal visitatore.

Giardino geologico
Giardino geologico

Fra queste il Giardino Geologico e quello della flora che sono entrambi all’aperto. All’interno di due grandi strutture moderne si trovano da una parte un museo della falegnameria con diversi macchinari impiegati un tempo nella trasformazione del legname a partire da quelli il cui funzionamento avveniva ad acqua e dall’altra, con visita sempre gratuita, la grande area museale dedicata alla fauna locale con diversi animali imbalsamati e varie sezioni informative.

Lupi imbalsamati
Lupi imbalsamati

Tutte le strutture sono di recente costruzione e risultano molto funzionali. Dal Centro Visita partono poi, per gli amanti del trekking, diversi sentieri tracciati di svariate lunghezze.

La Riserva Naturale “I Giganti della Sila” si trova sempre a pochissimi chilometri da Camigliatello Silano in direzione di Crotone ma sempre nel Comune di Spezzano della Sila (Cosenza). Per accedervi è necessario pagare un piccolo ticket (2€ a testa) e seguire un percorso obbligato della lunghezza di circa un chilometro. Il gigante della Sila è ovviamente il Pino Laricio (trattasi di una varietà del Pino Nero –Pinus Nigra laricio- che è presente nell’Italia meridionale dal Pollino alla Sicilia). La Riserva si sviluppa su una superficie di circa 6.500 ettari mentre il bosco pare che abbia avuto origine a metà del 1600 per volere di un privato.

Abbraccio tra alberi
Abbraccio tra alberi

Molti alberi sono davvero imponenti e colpiscono l’attenzione del visitatore oltre che per la loro altezza (spesso oltre i 40mt) anche per le loro forme che in taluni casi sembra che portino gli stessi alberi a cingersi in un affettuoso abbraccio.

Esemplare imponente di Pino Laricio)
Esemplare imponente di Pino Laricio)

 Il Pino laricio rappresenta sicuramente la vegetazione più caratteristica della Sila rispetto alla quale non vogliamo raccontarvi di più ma solamente invitarvi a conoscerla di persona perché ne vale veramente la pena.

Licenza Creative CommonsCalabria: in gita nel parco nazionale della Sila di Alessio Genovese © 2015 è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale.
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Fotografie di Alessio Genovese

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