Articolo pubblicato su IUA n° 6, Anno II, Giugno 2015

Il Nuraghe Ola di Oniferi - © Alberto Pestelli  2005
Il Nuraghe Ola di Oniferi – © Alberto Pestelli 2005

Quando nel 2005 passammo per Oniferi diretti a Tonara (in cerca del torrone agognato…), lo vedemmo dalla strada. Solitario, sta sulla cima di un basso poggio con una particolare caratteristica: un albero cresciuto sulla sua sommità. Impossibile non essere attratti da tale curiosità. Ci siamo fermati sul ciglio della strada e abbiamo scattato qualche fotografia.

Quell’albero sembra che sia lì a proteggere, con la sua chioma, le vestigia del passato, testimonianze del tempo che non si arrende all’oblio. E invece… e invece non è proprio così perché quell’albero ha causato più danni alla struttura del nuraghe che il tempo stesso. Ma non solo lui. Anche il maltempo ha fatto la sua grande parte.

Anche se non è uno dei più grandi e famosi di tutta la Sardegna, il nuraghe Ola è l’orgoglio di Oniferi. A differenza dei complessi nuragici di Su Nuraxi a Barumini, del nuraghe Losa, del Nuraghe Arrubiu di Orroli, di Seruci, l’antica costruzione è una monotorre alta circa una decina di metri. Ha dodici metri di diametro e risale agli ultimi anni dell’età del bronzo. È stato edificato utilizzando due tipi di materiale: blocchi granito per la base e blocchi più piccoli di trachite per la parte superiore. La tholos del nuraghe è integra ma non è più presente la lastra che chiude la volta. Da questo foro entrano i raggi solari durante il solstizio d’estate che illumina l’interno della costruzione.

Foto proveniente dal sito www.gentedisardegna.it
Foto proveniente dal sito www.gentedisardegna.it

Fino a poco tempo fa era presente una scala interna. Agli inizi di febbraio 2015 essa è crollata. Eppure questo pericolo era già stato segnalato fin dal 2008 alla sovraintendenza per i beni archeologici. Come spesso accade niente è stato fatto per mettere in sicurezza il nuraghe. Solo la giunta comunale di Oniferi si è mossa per cerca di salvare il monumento della comunità stanziando circa ventiquattro mila euro.

Il Nuraghe Ola di Oniferi - © Alberto Pestelli  2005
Il Nuraghe Ola di Oniferi – © Alberto Pestelli 2005

Questa piccola boccata di ossigeno è già qualcosa ma non è giusto che solo il Comune di Oniferi si prenda carico dell’onere e sborsare il denaro necessario.

Scontata è la solita domanda… dov’era a quel tempo lo Stato? E oggi, dov’è?

È mai possibile che non si riesca a comprendere che dobbiamo investire per promuovere la cultura se vogliamo veder crescere il nostro paese? Ogni volta che ricordo le parole di un ministro dell’economia di un governo di qualche anno fa (disse che con la cultura non si mangia…) mi assale la rabbia!

La cultura, i beni culturali sono fonte inesauribile di ricchezza per il nostro Paese. Sfruttiamoli.

I contadini un tempo dicevano… sotto la neve c’è il pane. Oggi voglio aggiungere qualcosa di mio: anche nei campi della Cultura cresce il pane!

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Sardegna – Ola, il nuraghe col cappello, ha bisogno di aiuto di Alberto Pestelli © 2 aprile 2015 è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale.
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