Articolo pubblicato su IUA n° 11, Anno III, Dicembre 2016

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A pochi giorni dall’inizio dell’inverno meteorologico (01 dicembre), possiamo confermare quanto avevamo già ipotizzato nell’ultimo articolo di inizio novembre, ovvero come finalmente ci accingiamo a vivere una stagione più consona al nome che porta, rispetto a quello che ci hanno fatto vedere gli ultimi tre inverni. Sia chiaro che non dobbiamo aspettarci per forza il grande evento o chissà quali gelate, ma quella che ad oggi è possibile prevedere è una stagione, quanto meno nella sua parte iniziale, che sarà molto dinamica e fornirà occasioni potenziali di nevicate, non solo in montagna. Se l’anno scorso avevamo trascorso un mese di dicembre sotto un potente anticiclone che ci aveva lasciato in eredità fitte nebbie nelle pianure del centro-nord e frequenti inversioni termiche, quest’anno tutto ciò sembrerebbe ad oggi scongiurato. Mentre negli ultimi tre anni il vortice polare, fin da inizio stagione, aveva preso a girare su se stesso come una trottola impazzita, impedendo gli scambi meridiani di calore e quindi che il freddo potesse raggiungere anche la nostra penisola, quest’anno invece la situazione è, al momento, ben diversa e questo probabilmente, a detta di molti esperti e studiosi, a causa del forte deficit dei ghiacci artici che sembra essere la variante impazzita che potrebbe far saltare il banco rispetto alle normali correlazioni. In effetti quest’anno, almeno sulla carta, avremmo dovuto vivere un inverno piuttosto insipido, al pari degli ultimi tre, e questo per l’accoppiamento di vari indici meteorologici poco consoni a consentire episodi invernali alle basse latitudini. Certo, è forse poco consolante il fatto che per avere una stagione invernale normale nel Mediterraneo bisogna far affidamento su un forte deficit di ghiacci artici, ma di questo parleremo in un’altra occasione. Proseguendo con i paragoni con gli anni passati, quando l’Europa è rimasta per lo più al caldo mentre le ondate di gelo hanno fatto registrare record storici nel continente americano, quest’anno, per la verità già da ottobre, il gelo pare aver preso di mira la Siberia, spingendosi spesso fino a tutto l’est europeo. Tale fattore non può che deporre a favore di un inverno quanto meno nella media, anche nella nostra penisola.

Entrando nello specifico, già a partire dagli ultimissimi giorni di novembre sperimenteremo delle condizioni di freddo intenso, a causa di una breve sortita dell’alta pressione verso il nord Europa che consentirà a fredde correnti artiche di lambire le nostre coste adriatiche. Il freddo si estenderà anche al resto del nord, ma avrà vita breve (non più di due-tre giorni), a causa della spinta verso est dello stesso Anticiclone delle Azzorre. Ad ogni modo, durante il periodo freddo potremo avere una forte instabilità su tutto il versante adriatico, con qualche precipitazione anche nevosa che potrà cadere anche sul nord-ovest laddove successivamente subentrasse una perturbazione atlantica che andrebbe ad interagire con il cuscinetto di aria fredda rimasta al suolo.

Fare delle previsioni a lunga scadenza non è mai facile, al contrario si rischia spesso di commettere errori, ad ogni modo, a parere dello scrivente, la tendenza generale per buona parte del mese di dicembre sarà quella di avere frequenti incursioni di aria fredda che potranno burian2però essere di breve durata, a causa della difficoltà da parte dell’anticiclone delle Azzorre a mantenere una radice salda in pieno Atlantico; ovvero, quando l’anticiclone punterà a nord (forse anche spesso) lo farà per una breve durata, prima di ricacciare il freddo di nuovo verso est. La cosa che al momento sembra essere positiva è che comunque, per buona parte della stagione, il freddo vero potrebbe rimanere a due passi da casa nostra. Non è poi escluso che durante la stagione ci possa essere un evento di portata maggiore, dovuto ad importanti surriscaldamenti in stratosfera che potrebbero destabilizzare ulteriormente il vortice polare, ma di questo è inutile parlare adesso. Per ora, può essere sufficiente sapere che già a dicembre potremmo avere ripetute occasioni per nevicate anche a quote pianeggianti, cosa praticamente quasi mai accaduta negli ultimi tre anni. Al momento, ovviamente, è quasi impossibile stabilire in quale parte d’Italia avverranno tali fenomeni, anche se rispetto alle ultime stagioni potrebbe tornare ad essere maggiormente favorito il centro-nord. Per quanto riguarda il prosieguo della stagione, aggiorneremo volentieri i nostri lettori prima della fine del 2016, comunque possiamo anticipare che le ultime emissioni dei modelli, che fanno tendenza fino a 4-5 mesi, prevedono temperature in media anche per l’ultima parte dell’inverno. Non vogliamo di certo che gli amici terremotati del centro Italia vivano ulteriori disagi legati al freddo ed alla neve, ma non credo che qualche nevicata sia negativa, tanto per la bellezza dell’evento in sé che per il rinvigorimento delle falde acquifere. Un po’ di freddo poi serve sicuramente per uccidere zanzare, batteri e virus.

Alessio Genovese

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CC BY-NC-ND 4.0 Pillole di Meteorologia – Finalmente un inverno normale by L'Italia, l'Uomo, l'Ambiente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.