Villa Lante - Alberto Pestelli © 2007

Di Alberto Pestelli

Villa Lante – Alberto Pestelli © 2007

Bagnaia… e chi se la immaginava l’esistenza, in questa piccola frazione di Viterbo, di un giardino che, nel 2011, è stato votato come “Parco più bello d’Italia”? E c’è di più… nel 2014 è stata coniata una moneta commemorativa in argento del valore di cinque euro e inserita nella serie “Ville e giardini d’Italia”. Eppure a Bagnaia ci sono transitato spesso per recarmi a visitare altri luoghi che ritenevo più famosi. Alla fine, come spesso succede, mi sono accorto che questo bel paesotto della Tuscia viterbese aveva in serbo per i miei sensi qualcosa di speciale. Alla sua conoscenza ci sono arrivato solo per caso nel 2007, dopo che ero stato a visitare una bellissima villa con giardino annesso nella vicina Caprarola: Villa Farnese.

Accostare Villa Lante di Bagnaia a Villa Farnese di Caprarola è un’impresa assai ardua. In entrambe le costruzioni, anche se edificate con lo stesso stile architettonico, non c’è niente di assolutamente assomigliante. Così pure per i loro giardini. E allora? Semplice, le accomuna la mano disegnatrice o, meglio, ideatrice: Jacopo Barozzi da Vignola.

Iniziata nel 1511, la costruzione fu terminata nel 1566 grazie al cardinale Gianfrancesco Gambara. Il termine Villa Lante le fu dato molto più tardi quando fu acquistata dal Duca di Bomarzo, Ippolito Lante Montefeltro della Rovere.

Villa Lante – Alberto Pestelli © 2007

La villa consta di due costruzioni (Casino Gambara e Casino Montalto, quest’ultimo più recente) più o meno identiche che non sono state costruite nel medesimo periodo dallo stesso proprietario. Tra l’edificazione del primo edificio e il secondo trascorsero almeno una trentina di anni. Tuttavia, nonostante la somiglianza degli esterni, gli interni dei due edifici differiscono per gli affreschi: nel primo predomina la pittura paesaggistica mentre nel secondo sono presenti qualcosa di simile ai trompe l’oeil.

Comunque non sono i due casini a costituire la principale attrattiva di Villa Lante, ma i giardini con i loro giochi d’acqua, le fontane, le cascatelle e le piccole grotte artificiali dai cui soffitti gronda l’acqua grazie all’intervento di Tommaso Ghinucci, un senese specialista in idraulica.

Villa Lante – Alberto Pestelli © 2007

Entriamo all’interno del complesso. L’impatto con una realtà diversa dalla retrostante piazza del paese è evidentissima: da un lato la normalità del centro abitato, dall’altro un ambiente da favola. Un parterre si apre davanti a noi con alte siepi di bosso. Nel bel mezzo un arbusto di bosso, che la mano di sapienti giardinieri ha reso artistico e singolare. Fontanelle e sculture fanno da guarnizione preziosa a quello che il tratto più importante del parterre: una complessa fontana nel bel mezzo di questo ambiente. È composta da quattro bacini. Questi sono separati l’uno dall’altro da camminamenti i cui parapetti sono decorati con delle pigne di pietra e urne decorative. Infine c’è una sezione centrale dove è presente l’opera del Giambologna: la Fontana dei Mori.

I giardini di Villa Lante sono ricchissimi di querce, lecci, platani e altre piante dalla grande mole. Inerpicandosi sulla collinetta, si scorgono fontane e sculture sistemate in punti particolarmente inattesi. Salendo in alto si giunge al primo giardino a terrazza. Tra le due scalinate è stata posta una fontana circolare detta Fontana dei Lumini. A far da contorno a questa zona ci sono le profumate camelie.

Villa Lante

Salendo al giardino superiore, troviamo un grandissimo tavolo di pietra. Particolarità: l’acqua scorre al centro. Immagino che l’ideatore e mecenate del giardino, cardinal Gambara, l’avesse sognato per intrattenere gli ospiti della villa, come se fosse un convivio boccaccesco…

Andando ancora più in alto, nella quarta terrazza, possiamo ammirare un gioco d’acqua caro al Vignola. Infatti, la cosiddetta “catena d’acqua” la possiamo ritrovare anche a Villa Farnese e a Villa d’Este a Tivoli. In sostanza, rappresenta un piccolo ruscello che si getta in cascata fino al centro dei giardini.

Ma le terrazze non finiscono qui. Si sale ancora. In quella superiore troviamo ancora tante fontane, piccole grotte artificiali, due costruzioni (i cosiddetti casini) a formare il Teatro delle Acque. Da uno dei due casini si entra in un giardinetto, un giardino segreto, fatto di siepi e topiarie.

Villa Lante – Alberto Pestelli © 2007

I giardini di Villa Lante sono una bellissima realtà in un luogo che non ti aspetteresti mai di vedere in un paese che, se pur interessante ma per ignoranza ritenuto non importante dai più, resta da visitare assolutamente se per caso vi trovate nel viterbese. L’abitudine di visitare città e luoghi battuti dal turismo di massa impedisce a tutti quanti di imbatterci in questi meravigliosi angoli leggiadri e intrisi di storia e di arte. Ebbene, togliamoci di dosso la fatica di leggere e informarci su cosa c’è da vedere oltre il grande Palazzo storico o le vetrine del centro di una città famosa. Accendiamo la nostra auto o saliamo su un mezzo pubblico o, se vicino, noleggiamo una bicicletta e partiamo a esplorare i dintorni… ci sono nascoste delle perle rare. Sta a noi aprire il guscio della conchiglia che le conserva. Bagnaia, frazione di Viterbo, è questa conchiglia. Ed è aperta a tutti.

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