Articolo pubblicato su IUA n° 11, Anno II, Dicembre 2015

Cervo Altstadt 20090902.jpgCervo Altstadt 20090902” di Rudolf StrickerOpera propria. Con licenza Attribution tramite Wikimedia Commons.

La festa delle CASELLE è il nome che abbiamo dato ai tre giorni di volontariato di famigliari e amici, per la raccolta delle olive taggiasche e della relativa produzione d’olivo extra vergine d’oliva cervese. Tutti insieme ci raduniamo nella casa degli antenati, sistemandoci a guisa degli scout, e con buona volontà ogni giorno partiamo in pellegrinaggio verso il nostro uliveto sito in Cervo denominato Ruggia. Ognuno ha un proprio compito. Chi stende le reti, chi batte le olive, chi le raccoglie, chi le pulisce liberandole da foglie e rametti, chi le porta al frantoio, chi raccoglie l’olio e lo porta a casa. Naturalmente c’è chi provvede ad allestire una cucina da campo per la sosta pranzo e cena. La “Festa delle caselle” o “Festa del raccolto” e anche “Festa della nostra gioia”, cade proprio in coincidenza con la prima maturazione del raccolto quando l’oliva è nel suo massimo fulgore di gioia. Questa festa è detta da tutti noi “festa delle caselle” in riferimento a quelle costruzioni, pietra su pietra, che i nostri antenati realizzavano nelle fasce come primi ricoveri personali ed anche per attrezzi ed animali.

Oliva Taggiasca.jpgOliva Taggiasca” di Marco Bernardini from Italian Riviera. – Taggiasca olives. Con licenza CC BY-SA 2.0 tramite Wikimedia Commons.

Il concetto è quindi legato e caratterizzato proprio da quel abitare nelle caselle durante tutti i giorni della festa. Se a causa del clima o di altri motivi non si può dimorare nelle caselle, vi si devono almeno consumare i pasti principali. Sono giorni di piena solidarietà tra persone che amano condividere in allegria e gioia un momento assolutamente empatico. Si fatica un po’, ma l’aspetto dell’amicizia che regna tra tutti, allevia ogni piccolo acciacco eventuale. È una festa che praticamente si è creata da sola, in tutta spontaneità. Sono ormai cinque anni che si ripete. Ogni anno si aggiungono amici. È un passaparola a guisa di ciliegie, dove un’amicizia attira l’altra. È anche una ciliegina sulla torta finale che non manca mai. La torta consiste in una focaccia al primo olio di spremitura. In dialetto questa torta-focaccia si chiama “mignina'”. Neanche a farlo apposta fa rima con il coro all’unisono di URRÀ. Un urrà che nella prima settimana di novembre, data dell’incontro-festa, fa vibrare ogni ramo d’ulivo propiziando il raccolto di olive e olio e richiama l’invito per amici di prima data e per quelli che si aggiungeranno l’anno che verrà.

Licenza Creative CommonsLa festa delle CASELLE, ovvero la festa del raccolto delle olive taggiasche a Cervo IM di Luigi Diego Eléna © 2014 è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Based on a work at www.italiauomoambiente.it.

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CC BY-NC-ND 4.0 Cervo, Liguria: La festa delle caselle by L'Italia, l'Uomo, l'Ambiente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.